2014-09-14 11:08:00

Caritas Internationalis: vertice sulle crisi in Medio Oriente


La Caritas Internationalis riunirà a Roma, da domani al 17 settembre, i presidenti e i direttori delle Caritas del Medio Oriente per riflettere sulla pianificazione dei prossimi interventi a sostegno delle popolazioni mediorientali. “Il Medio Oriente è in tumulto, le Caritas sono sopraffatte dai bisogni che aumentano, mentre le risorse diminuiscono”: così il presidente di Caritas Internationalis, Michel Roy, che sottolinea anche come l’incontro a Palazzo San Calisto miri a creare le basi per una collaborazione con altre organizzazioni della Chiesa cattolica, al fine di promuovere la pace. Quali sono in questo momento gli ambiti di maggiore emergenza in cui operano le Caritas nella regione mediorientale? Elvira Ragosta lo ha chiesto a John Coughlin, coordinatore del gruppo emergenze di Caritas Internationalis:

R. – Le maggiori crisi che la Caritas sta affrontando in Medio Oriente riguardano la Siria, l’Iraq e Gaza. La crisi siriana ha avuto gravi conseguenze per i Paesi confinanti e la Caritas sta contribuendo in modo rilevante in Giordania, Libano e Turchia. Le risposte in questi Paesi sono concentrate nell’assistenza sanitaria, nel reperimento degli alloggi, nella fornitura di generi alimentari e nell’assistenza sociale. Dall’inizio della crisi abbiamo aiutato 900 mila persone toccate dall’emergenza siriana; per quanto riguarda Gaza, 16 mila persone; e per quanto riguarda l’Iraq, 13 mila persone. In termini finanziari questo vuol dire che abbiamo contributo, attraverso i nostri membri, con 70 milioni di euro in Siria, con 2 milioni di euro in Iraq e con 100 mila euro a Gaza.

D. – Come vengono organizzati i progetti di intervento a sostegno della popolazione?

R. – Questi interventi vengono organizzati bilateralmente, cioè aiutando una Caritas nazionale, oppure attraverso il meccanismo degli appelli di Caritas Internationalis, che sono progetti formulati dalle Caritas nazionali e rilanciati a tutti i nostri 165 membri nazionali, in modo che loro possano contribuire ai progetti secondo le loro possibilità. La nostra missione - di Caritas Internationalis - è di coordinare il lavoro della Caritas sul terreno e di agevolare la risposta della Chiesa cattolica a queste gravi crisi umanitarie.

D. – Il presidente di Caritas Internationalis, Michel Roy, ha sottolineato che i bisogni nell’area mediorientale sono sempre in aumento, mentre le risorse diminuiscono …

R. – Esatto. Questa riunione di alto livello vuole evidenziare i continui bisogni che esistono e che gravano in questi Paesi; soprattutto, l’incontro vuole impostare una risposta più coordinata delle confederazioni e dei suoi membri, non solo in termini programmatici, cioè i progetti, ma anche nella comunicazione dei finanziamenti di tali progetti e sull’influenza riguarda alle politiche umanitarie. Per esempio, si nota un sottofinanziamento dei programmi dell’Onu: ci risulta che il programma dell’Onu sia stato finanziato solo per il 40 per cento della somma necessaria. In Giordania, questo ha significato un’espansione massiccia del programma di assistenza sul posto, il che ha imposto la necessità di revisionare il programma e chiedere più finanziamenti.








All the contents on this site are copyrighted ©.