2014-09-08 12:54:00

Filippine: Giornata di preghiera per i "martiri" di Iraq e Siria


In risposta alle crescenti persecuzioni anti-cristiane in molte parti del mondo, e in particolare in Iraq e in Siria, la Conferenza episcopale filippina (Cbcp) ha indetto per il 14 settembre una Giornata nazionale di preghiera per la pace. L'evento - riferisce l'agenzia AsiaNews - ricorre in concomitanza con la festa della "Esaltazione della Santa Croce"; nel corso della Giornata i responsabili di tutte le chiese sono chiamati a celebrare Messa secondo queste speciali intenzioni. L'obiettivo è quello di inviare un messaggio di sostegno e solidarietà a questi "martiri dell'era moderna" e raccogliere fondi per aiutarli in questo periodo di grave difficoltà.

In una lettera inviata ai vescovi di tutto l'arcipelago mons. Socrates B. Villegas, arcivescovo di Lingayen-Dagupan e presidente Cbcp, chiede di "chiedere a tutti i sacerdoti di celebrare le Messe del giorno a favore dei cristiani perseguitati in Iraq e in Siria".

Al Consiglio permanente dei vescovi, che si è tenuto lo scorso 2 settembre, i vescovi hanno scelto all'unanimità la data del 14 settembre, proprio per la concomitanza con la festa dell'Esaltazione della Santa Croce. Mons. Villegas esorta i fedeli a "unirsi con i nostri fratelli e sorelle che soffrono", raccomandando a Dio "nostra speranza, i loro dolori, le loro vite e i sogni spezzati, il loro lutto e la loro perdita".

Le persone senza difesa e prive di speranza, avverte il prelato, sono "vittime di una brutale imposizione di una rigida e imperdonabile" visione della fede. Egli aggiunge che "la religione stessa è una vittima", sotto i colpi di quanti sgozzano, feriscono, distruggono "in nome di Dio" e mandano al mondo il "terribile messaggio" secondo cui la fede è "fonte di divisione".

Secondo il presidente dei vescovi filippini, il "Vangelo di pace, fratellanza e amore è sotto assedio in molte parti del mondo", in particolare in Iraq e in Siria. Mons. Villegas evidenzia che lo stesso Vangelo di pace e fratellanza chiama i filippini a rispondere in primo luogo mediante "la preghiera accompagnata dalla carità e dalla solidarietà".

Egli lancia infine una raccolta fondi da destinare ai cristiani perseguitati del Medio oriente, sottolineando che "Cristo in Iraq e in Siria" è stato sradicato dalla propria casa e dalla propria terra. Rilanciando l'idea della raccolta fondi, il prelato esorta infine i fedeli a essere generosi e "anche se abbiamo i nostri problemi e necessità qui" nelle Filippine, questo "non ci impedisce" di mostrarci generosi nel nostro dovere di "condividere" le sofferenze dei "fratelli nel bisogno". Il denaro verrà inviato alle comunità bisognose attraverso le nunziature apostoliche di Baghdad e Damasco. (R.P.)








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