2014-09-07 12:36:00

I vescovi del Lesotho auspicano il ripristino della pace


“Chiediamo alle parti in causa di rispettare il proprio ruolo e di lavorare insieme al ripristino della sicurezza e della stabilità politica”. Scrivono così, in un accorato appello per la pace, i vescovi del Lesotho, piccolo Paese dell’Africa meridionale in cui nei giorni scorsi si è verificato un colpo di Stato. Il 30 agosto, infatti, l’esercito ha occupato il quartier generale della polizia e alcuni palazzi del governo, costringendo alla fuga nel vicino Sudafrica il primo ministro, Thomas Thabane, e nella capitale Maseru sarebbero anche stati avvertiti colpi d’arma da fuoco. “Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi della situazione e dell’impasse politica in cui versa il Paese”, scrivono ancora i vescovi che denunciano la brutale uccisione di un poliziotto durante i disordini e il ferimento di molte persone.

Eletto nel maggio 2012 e da allora alla guida di un governo di coalizione, il primo ministro Thabane nel giugno scorso aveva sospeso il parlamento e cacciato il comandante dell’esercito, rimasto fedele al vicepremier Mothetjoa Metsing, che i militari vorrebbero a capo di un nuovo governo di coalizione. Le forze di polizia, invece, sarebbero fedeli all’attuale premier, che pare - secondo fonti di agenzia - sia tornato nel Paese già da 4 giorni. Il Lesotho è una monarchia costituzionale retta da re Letsie III che non si è pronunciato su quanto accaduto; i Paesi della regione, invece, hanno dichiarato l’intenzione di monitorare la situazione e di auspicare quanto prima il ripristino della legalità. (a cura di Roberta Barbi)








All the contents on this site are copyrighted ©.