“Non si va da nessuna parte con le riforme senza cuore. Continueremo a fare le riforme costi quel che costi ma non basta" per far ripartire davvero l'Italia. Lo ha detto il premier Matteo Renzi da Brescia facendo appello agli imprenditori per lavorare insieme. E di riforme, da Cernobbio, ha parlato anche il presidente uscente della Commissione Ue Barroso. Giampiero Guadagni
Parola d’ordine: riforme. Le sollecita da Cernobbio il gotha finanziario e politico.
Ne invoca di strutturali e concrete anche per l’Italia il presidente uscente della
Commissione europea Barroso, per il quale va rispettato il Patto di stabilità e crescita
che garantisce flessibilità. La necessità di un salto di qualità sul fronte della
crescita è sottolineata dal presidente del Senato Grasso, che sempre da Cernobbio
afferma: la politica di sola austerity non è più sostenibile. L’’ex procuratore antimafia
definisce poi accettabili e legittime le richieste delle forze dell’ordine che protestano
contro il blocco dei contratti pubblici. Blocco che rientra nel discorso generale
di revisione della spesa, fa sapere il ministro dell’Economia Padoan, che alla festa
dell’Unità di Bologna si dice ottimista sull’esito delle riforme e fiducioso sui recenti
interventi della Banca centrale europea. Da parte sua il premier Renzi afferma: anche
nella pubblica amministrazione ci sono da fare tagli. Le riforme vanno fatte con il
cuore, costi quel che costi, sottolinea il presidente del Consiglio, che ha deciso
di non partecipare al forum di Cernobbio, preferendo inaugurare una nuova fabbrica
in provincia di Brescia, insieme al presidente di Confindustria Squinzi e al ministro
del Lavoro Poletti.
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