2014-09-05 20:03:00

La Nato sfida Mosca e crea una forza di intervento a est


Nell’ultimo giorno del suo vertice a Newport, nel Galles, la Nato ha approvato un piano di rafforzamento delle difese nell’Europa orientale, una risposta allo sconfinamento russo in Ucraina. L’Alleanza ha anche deciso una maggiore cooperazione nella lotta ai miliziani jihadisti dell’Is. Sagida Syed:

La conferenza stampa del segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, a conclusione del summit a Newport in Galles è arrivata poco dopo il cessate il fuoco annunciato dal governo ucraino e dai ribelli sostenitori di Mosca. Rasmussen ha accolto favorevolmente la notizia, anche se persiste un senso di incertezza sul futuro del paese. L’incontro, a cui hanno preso parte oltre sessanta leader e 4000 delegati, ha stabilito la creazione di un esercito di alcune migliaia di unità pronto ad intervenire via aria, via terra e via mare in pochi giorni in ogni parte del mondo a sostegno di qualsiasi membro alleato sotto attacco. Le zone calde della terra, ha detto il numero uno della Nato sono l’Ucraina, il Medio Oriente e la crescente turbolenza nei Paesi dell’Africa mediterranea ma la Nato è pronta ad intervenire anche in Iraq, previa richiesta di Bagdad, contro la minaccia terrorista posta dall’Is. Sono 16 i punti stabiliti per  affrontare le emergenze del momento tra cui il terrorismo cibernetico a cui sono esposte le intelligenze di tutto il mondo. In un clima di generale instabilità Rasmussen ha aggiunto che l’Alleanza si impegna ad offrire addestramento delle forze armate ai Paesi che lo richiedano come ad esempio in Afghanistan. Le porte della Nato sono aperte, ha concluso, e la candidatura di Georgia e del Montenegro sono al vaglio e già il prossimo anno potrebbero aggiungersi agli altri membri del gruppo.

 








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