2014-09-05 14:05:00

Il vescovo di Terni: ThyssenKrupp, senza intesa famiglie disperate


L’azienda tedesca ThyssenKrupp ha ritirato la  procedure di mobilità per circa 550 lavoratori dello stabilimento siderurgico di Terni. L'accordo è stato firmato a Roma dopo una notte di trattative al Ministero dello Sviluppo economico. Le parti avvieranno ora un confronto sul futuro dell'azienda. L'intesa è contenuta in un verbale di due pagine e mezzo firmato dopo oltre 14 ore di trattative. La chiusura del confronto è stata programmata per il 4 ottobre. Azienda e sindacati si sono impegnati in questa fase a non assumere atti unilaterali. Mercoledì scorso, durante l’udienza generale, Papa Francesco aveva espresso la sua “profonda preoccupazione per la grave situazione che stanno vivendo tante famiglie di Terni a motivo dei progetti della ditta ThyssenKrupp. Ancora una volta – aveva detto - rivolgo un accorato appello, affinché non prevalga la logica del profitto, ma quella della solidarietà e della giustizia. Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità! Col lavoro non si gioca! E chi, per motivi di denaro, di affari, di guadagnare di più, toglie il lavoro – aveva concluso - sappia che toglie la dignità alle persone”. Per un commento sull’intesa, Sergio Centofanti ha intervistato il vescovo di Terni, mons. Giuseppe Piemontese:

R. – E’ una notizia molto bella, perché lascia la porta aperta ad ulteriori approfondimenti, a ulteriori speranze. Mi dicono che la scadenza del confronto è stata fissata per il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco: speriamo che il Patrono d’Italia, che è stato anche qui a Terni, possa ulteriormente fare la sua parte per addolcire le menti ed i cuori degli interlocutori per arrivare ad una soluzione positiva, soprattutto per i lavoratori, per le loro famiglie e per tutta la città di Terni.

D. – Il Papa, all’udienza generale  di mercoledì scorso ha lanciato un appello molto forte. Ha detto: “Con il lavoro non si gioca. Chi per motivi di denaro, di affari, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone”…

R. – Le parole del Papa sono state molto forti. Noi avevamo segnalato al Santo Padre la situazione di Terni attraverso uno scritto, chiedendogli anche di starci vicino e di pregare per noi. Il Santo Padre ha fatto molto di più: è voluto intervenire con parole molto chiare che richiamano tutti alla responsabilità, non soltanto i proprietari, ma tutti. Ognuno deve fare la sua parte, perché il mondo del lavoro sia tutelato e perché chi lavora lo faccia con responsabilità. Le parole del Papa, al quale noi abbiamo espresso gratitudine, ci hanno incoraggiato a continuare a pregare, innanzitutto, e a stare vicino agli operai e alle loro famiglie e ad adoperarci per quello che è nelle nostre possibilità, perché la vicenda arrivi ad una soluzione giusta, onesta per tutti coloro che sono coinvolti.

D. – Lei conosce queste famiglie: quali sono i loro sentimenti, la loro situazione?

R. – Sono quasi disperati. Se non si dovesse risolvere la situazione, resterebbero veramente sul lastrico con progetti che vengono infranti … non so, in questo momento penso al mutuo per le case, ai progetti per i figli … quindi sarebbe una situazione drammatica, perché non avrebbe altri sbocchi. E poi, nella celebrazione che abbiamo avuto il 2 settembre, nella chiesa di Sant’Antonio, ho visto veramente molte persone, i volti attenti, carichi di speranza e preoccupati: preoccupati per questa situazione. Alcuni me l’hanno espressa anche verbalmente. Hanno ringraziato la Chiesa perché si è fatta promotrice di questa iniziativa e hanno detto che continueranno a sperare nell’aiuto del Signore e nella buona volontà degli uomini.

D. – Qual è il suo appello alla ThyssenKrupp e alle parti che stanno continuando le trattative?

R. – Il mio appello è che ai problemi che ci sono qui a Terni, come ai problemi in generale, non c’è una sola soluzione, quella di ridurre; ma ci sono soluzioni più impegnative che possono portare a mantenere il valore dell’impresa che si porta avanti qui a Terni, anche perché è riconosciuta a livello mondiale per la sua validità, per la sua preziosità, per trovare una soluzione che tenga al primo posto l’occupazione dei lavoratori, senza andare alla ricerca di chissà quali grandi successi in termini di denaro o in termini di immagine. E poi, l’altro aspetto, è che in questa vicenda, nel dialogo si tenga presente l’impegno a vivere in pace, a stare tranquilli, a non lasciarsi prendere dai nervosismi, da parole o da azioni irrispettose o – peggio ancora – violente. Questo è anche un appello a tutte le persone, a tutti quelli che sono coinvolti in questa vicenda: vivere, affrontare, discutere dei problemi lasciandosi guidare dai principi della solidarietà, della giustizia e dell’equità.








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