2014-08-28 14:27:00

GB: abusi taciuti per anni, troppi alibi per coprire i colpevoli


La Gran Bretagna è scossa da un nuovo gravissimo scandalo di abusi sessuali, che ha coinvolto almeno 1400 minori tra gli 11 e i 16 anni, nella sola citta di Rotherham nel nord dell’Inghilterra. I fatti, documentati da un rapporto pubblicato ieri, sono avvenuti dal 1997 a oggi, per mano in massima parte di soggetti musulmani originari di Paesi asiatici. Roberta Gisotti ha intervistato Raffaela Milano, direttore del programma Italia-Europa dell’Associazione Save the Children:

Dopo il caso del noto conduttore della BBC Jimmy Savile, che aveva goduto di coperture nelle istituzioni pubbliche e private, anche questa volta la rete di violenze è stata ignorata e sottaciuta da forze dell’ordine, scuole, servizi sociali – si è detto in questo caso – per non sollevare ondate di razzismo. Perché questo reato, il più odioso, a danni di minori trova sovente alibi per non essere denunciato con la giusta tempestività e perseguito con il dovuto rigore? Raffaela Milano:

R. – C’è ancora una forte sottovalutazione di questo fenomeno diffuso, che riguarda davvero moltissimi minori, moltissime vittime, molte delle quali restano ignote, quindi non emergono nei dati ufficiali. Questa sottovalutazione è anche frutto di un mancato ascolto dei bambini e degli adolescenti e della mancanza, anche, di procedure di tutela che invece dovrebbero essere obbligatorie in tutti i luoghi dove i minori trascorrono gran parte della loro vita quotidiana: quindi, dalle scuole ai centri sportivi, agli oratori... Tutti luoghi in cui i ragazzi e i bambini dovrebbero trovare canali di ascolto per poter far sentire la propria voce.

D. – In questo caso particolare dell’Inghilterra, le denunce – formali e informali – c’erano state. Quindi, forse bisognerà pensare a qualcosa di particolare per questo tipo di denunce, che continuano poi a trovare appunto coperture?

R. – Certamente, laddove esistono delle denunce queste vanno seguite e prese in considerazione. Devo dire che, da questo punto di vista, in Italia ci sono stati passi avanti anche con l’attuazione di alcune normative europee che oggi hanno definito un percorso di maggiore tutela per le vittime di questi reati. Però, certamente il rafforzare anche da un lato il circuito della giustizia e dall’altro quello di sostegno e di recupero delle vittime di questi abusi è fondamentale, anche per incoraggiare l’uscita dal silenzio. Altrimenti, un iter giudiziario lungo rischia di veder ripetuto l’abuso anche nel continuo confronto prima con le Forze dell’ordine e poi nelle aule giudiziarie, e questo può anche indurre a coprire, a sottacere, a mettere nell’ombra situazioni gravissime, che vanno invece rese note e denunciate e perseguite con assoluta severità.








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