2014-08-26 13:43:00

L'Uciim boccia la "rivoluzione-scuola" del governo Renzi


L’Uciim, Unione cattolica di docenti dirigenti e formatori, boccia la “rivoluzione” della scuola annunciata ieri dal governo e le cui linee guida saranno venerdì sul tavolo del Consiglio dei  ministri. L’eliminazione dei supplenti così come la progressione in carriera dei docenti in base al merito sono provvedimenti che non convincono la presidente Uciim Rosalba Candela, secondo la quale inoltre il vero problema delle scuole paritarie non è legato a pregiudizi, come affermato dal ministro Giannini, ma a questioni di natura economica. Paolo Ondarza l’ha intervistata:

R. – Il governo avrebbe dovuto avere la sensibilità di chiedere alle associazioni professionali, quali fossero le priorità della scuola. Invece sono state determinate – le priorità per la scuola – da commissioni fatte dal ministro, nelle quali però la "scuola militante" non c’è. La scuola è quella che vive tra i banchi, in mezzo ai ragazzi. Consultiamo le parti sociali – questa è la nostra idea: famiglie, alunni, associazioni dei docenti e dei dirigenti; ascoltiamoli, ma ascoltiamoli veramente, e quindi riformiamo la scuola.

D. – Cioè, questa “rivoluzione” che è stata preannunciata è lontana dall’essere tradotta in fatti, secondo voi?

R. – Sì, secondo noi, sì. Dire che verranno eliminati i supplenti, è uno spot: non è possibile. Il supplente in sé non può essere eliminato, nella scuola …

D. – Si parla di un grande piano in arrivo per l’assorbimento dei precari …

R. – Sì, ma questo non dice che la supplenza in sé venga eliminata. Il piano di assorbimento dei precari è un dovere per lo Stato! I concorsi, per esempio, devono tornare ad essere regolari e ordinari … Ma eliminare la precarietà è diverso dall’eliminare la supplenza.

D. – Capitolo stipendi. Il ministro ha detto: “Vanno agganciati non tanti all’anzianità, quanto al merito” …

R. – Il merito docenti, come andiamo a configurarlo? A livello economico, il merito deve essere riconosciuto al di là della carriera docenti, deve essere un extra. Non è possibile che la carriera-docente sia agganciata esclusivamente al merito: il criterio di valutazione del merito dev’essere scientificamente fondato!

D. – E’ stato poi ribadito il principio della scuola pubblica che è tale sia essa pubblica in senso stretto, o privata, e il ministro dice che la parità effettiva a volte è ostacolata più da una questione di pregiudizi che di fondi …

R. – Ma guardi, io credo che il problema della scuola pubblica, o paritaria che sia è un problema economico – perché non è stato stanziato quanto spettava alle scuole paritarie … Bisogna far camminare bene la macchina amministrativa perchè zoppica. 








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