2014-08-25 17:18:00

Damasco: sì a interventi Usa contro Is ma vuole coordinare


Cinque giorni dopo la diffusione del terribile video della barbara decapitazione del giornalista James Foley, dalla Siria arriva fortunatamente la conferma che un altro reporter americano, Peter Theo Curtis, e' stato liberato, quasi due anni dopo che era scomparso nel sud della Turchia e poi trasferito in territorio siriano.  Intanto il governo siriano parla di azioni militari congiunte di Usa e Gran Bretagna sul suo territorio contro gli estremisti islamici. Il servizio di Fausta Speranza

La Siria e' pronta a collaborare alla lotta contro il terrorismo: lo afferma il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallim, precisando che la collaborazione puo' avvenire nel rispetto della risoluzione Onu n.2170, che prevede sanzioni contro gruppi jihadisti in Siria e Iraq. In sostanza – si spiega meglio Muallim – Damasco è d'accordo con azioni militari, "anche della Gran Bretagna e degli Usa" sul proprio territorio contro gli estremisti che vogliono lo Stato islamico ma a condizione che sia chiaro “il pieno coordinamento con il governo siriano".  Intanto avanzano in Siria e in Iraq i jihadisti, che prima identificavamo con la sigla Isis e ora chiamiamo Is. Nella Siria centrale, è allarme per  la cittadina cristiana di Mahrada, a nord di Hama,  da giorni al centro di battaglie tra esercito di Damasco e milizie ribelli. Mentre per quanto riguarda l’Iraq, l'alto commissario dell'Onu per i diritti umani Navi Pillay denuncia quella che definisce una “pulizia etnica e religiosa" in Iraq e chiede di giudicare i responsabili per eventuali crimini contro l'umanita'. "Gravi e orribili violazioni dei diritti umani – afferma - sono compiute ogni giorno”.   








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