2014-08-24 11:48:00

Omelia del card. Parolin per il centenario della morte di S.Pio X


“Fare di Cristo il cuore del mondo”: questo fu il “solo e grande progetto” nella vita e nel ministero di San Pio X, ha affermato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ieri, nell’omelia della messa di chiusura del centenario della morte di Papa Sarto. “Pastore secondo il cuore di Dio, umile anche se energico, proteso alle necessità umane e spirituali” del suo gregge, San Pio X – ha proseguito il porporato – richiamò la Chiesa del suo tempo a “ricentrarsi su Cristo” nel confrontarsi con il fenomeno, ai suoi tempi in fase iniziale, della secolarizzazione. Il Pontefice santo, che - ha notato il card. Parolin - rappresentò “uno spartiacque nella visione del sacerdozio”, non invitò però la Chiesa “all’autoreferenzialità, all’isolamento e alla chiusura in sé stessa”. Piuttosto, fece appello a quelle che definì “una somma alacrità” e una “magnifica impresa”. Un richiamo, ha detto il Segretario di Stato vaticano, che “è di estrema urgenza per la Chiesa di oggi”, come ricorda “costantemente” anche Papa Francesco. Allo stesso modo, ha proseguito il card. Parolin “il primato spirituale nella vita del prete non lo distacca dal mondo. Anzi, lo radica in maniera ancora più significativa nella storia e nella comunità”. “L’amore del pastore a Cristo, ha spiegato infatti il porporato “ricade nella Chiesa come carità pastorale”, e S. Pio X – ha concluso – fu appunto una figura “dalla inesauribile carità umana e sacerdotale”. (D.M.)








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