2014-08-23 08:21:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 21.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù, chiede ai discepoli: “Chi dite che io sia?”. Pietro risponde: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù dice:

«Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”.

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:

Gesù giunge con i suoi discepoli nella regione di Cesarea di Filippo, ai piedi del Monte Hermon, una ragione di confine, di pagani. E qui pone ai suoi discepoli due domande importanti: “Chi sono io per la gente? Chi sono io per voi?”. Al tempo di Gesù l’attesa per la venuta del Messia era molto forte, tanto che alcuni esegeti parlano di una specie di “febbre messianica”. La gente facilmente, nelle parole e nelle opere del Cristo, vede nuovamente vivo Giovanni Battista, o Elia, Geremia o qualcuno dei profeti. Ma la domanda che sta a cuore a Gesù è un’altra: “Ma voi, chi dite che io sia?” – e la domanda giunge oggi fino a me ed a te, direttamente. Nasce dal cuore di Cristo e giunge al cuore dell’uomo, così come la risposta di Pietro, nasce dal suo cuore, per rivelazione del Padre, e giunge al cuore di Cristo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. È la domanda ed è la risposta della fede. E sulla fede di Pietro, che è dono del Padre, Cristo fonda la sua Chiesa, con il potere di legare e di sciogliere, di perdonare e di santificare, con la missione di evangelizzare, di annunciare la buona notizia a tutte le genti. La Chiesa è stabilita sulla comunione con Pietro e nell’obbedienza a Pietro. Consola e conforta sentire anche oggi la parola del Signore che sigilla questo disegno di Dio: “Le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”. Dà forza poter camminare anche nel mondo di oggi, non con presunzione, ma con la certezza che a condurre la Chiesa è lo Spirito di Dio.








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