L’economia americana migliora ma il mercato del lavoro resta debole. La Federal Reserve deve quindi essere cauta dell’alzare i tassi d’interesse. Il numero uno della Banca Centrale americana, Janet Yellen, difende il suo approccio misurato alla politica monetaria. E raffredda l’ottimismo dei mercati, che attendono ora le parole di Mario Draghi, il presidente della Bce. Elena Molinari
Janet Yellen, durante il forum delle banche centrali a Jackson Hole, ha definito l’aumento dell’occupazione Usa inadeguato a fotografare la ripresa statunitense. Il tasso di disoccupazione è infatti sceso più velocemente delle attese ma, ha sottolineato Yellen, la crisi economica degli ultimi cinque anni ha lasciato milioni di persone ai margini, intrappolate in occupazioni part-time e sottopagate, elementi che non vengono colti dai dati ufficiali.
In tale contesto "non c’è una semplice ricetta per una politica appropriata", ha
aggiunto la presidente della Fed, evocando un approccio "pragmatico", che eviti un
meccanismo prestabilito di aumento dei tassi, da anni ai minimi storici. Il discorso
della Yellen ha smosso lievemente i mercati che attendono ora l’intervento di Mario
Draghi. A causa di un’occupazione ancora più debole. La Banca centrale europea si
trova infatti in una posizione più delicata di quella americana e sta valutando se
fare di più per aiutare l’economia senza alimentare una nuova bolla finanziaria.
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