2014-08-16 18:05:00

Il Papa in Corea: i martiri. Il racconto della terza giornata


I laici cattolici della Corea del Sud debbono impegnarsi perche' sia "restituita" ai senza lavoro la dignita' che ha tolto loro "la cultura del denaro". E' questo il mandato affidato da Papa Francesco ad associazioni e movimenti laicali coreani, i cui dirigenti e rappresentanti ha incontrato a Kkottongnae, a circa 90 km da Seul. "Chi e' senza lavoro, ha detto, deve sentire la dignita' di guadagnarsi il pane, di portare il pane a casa". Dobbiamo aiutare i poveri non solo con "assistenza, ma anche con lo sviluppo della persona", per la sua "dignita'". La famiglia rimane l'unita' basilare della societa' e la prima scuola nella quale i bambini imparano i valori umani, spirituali e morali che li rendono capaci di essere dei fari di bonta', di integrita' e di giustizia nelle nostre comunita'. 

Incontrando le comunità religiose in Corea presso l'Auditorium della "School of Love" di Kkottongnae, il Papa ha esortato religiose e religiosi a dire basta "all'ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di poverta' e tuttavia vivono da ricchi". Questa incorenza, infatti, "ferisce le anime dei
fedeli e danneggia la Chiesa". La terza giornata del Papa in Corea è iniziata alla periferia di Seul con la messa di beatificazione di alcuni suoi martiri. "Oggi molto spesso la nostra fede viene messa alla prova dal mondo: in moltissimi modi ci viene chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo". Per questo e' importante l'esempio dei martiri che "ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno: essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire". (a cura di Federico Piana e Luca Collodi)

 








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