“Bisogna intervenire rapidamente per portare soccorso ed aiutare la ricostruzione”
della regione mediorientale: è quanto afferma il cardinale Thomas Collins, arcivescovo
di Toronto, in Canada, in una nota diffusa ieri e riguardante la grave crisi che sta
sconvolgendo il Medio Oriente, con drammatici conflitti soprattutto in Iraq, a Gaza
e in Siria. L’invito del porporato è che “la collettività canadese accolga i rifugiati”
e che il governo di Ottawa “partecipi agli sforzi internazionali per la giustizia
e la pace nella regione, esigendo che le autorità e le società locali rispettino la
libertà religiosa e i diritti delle minoranze”.
Di qui, l’appello lanciato dal card. Collins affinché “aumenti il numero di posti
disponibili per accogliere i cristiani iracheni che si rifugiano in Canada e vengano
eliminati gli ostacoli burocratici al loro ingresso”, tanto più che “l’arcidiocesi
di Toronto, grazie alla disponibilità delle parrocchie, è pronta ad accoglierli”.
Numerosi, inoltre, i momenti di preghiera per la pace organizzati nel Paese: domani,
10 agosto, a Toronto, si terrà una manifestazione pacifica organizzata dalle Chiese
cattolica, ortodossa e assira d’Oriente, mentre il 17 agosto, presso il Santuario
del Santissimo Sacramento di Québec, si celebrerà una Messa per la pace e la solidarietà
in Iraq e in Medio Oriente, con intenzioni di preghiera dedicate a tutte le vittime
della violenza e della guerra nel mondo. E ancora, per domenica 7 settembre, il cardinale
Collins ha indetto un momento di preghiera interconfessionale nella Basilica di San
Paolo di Toronto, che sarà seguita, il 4 ottobre successivo, da una Messa per la pace
nella diocesi di Hamilton.
Anche la Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) si sta mobilitando per portare
aiuto ai cristiani del Medio Oriente: il presidente della Commissione dei vescovi
statunitensi per la Giustizia e la pace, mons. Richard Pates, ha inviato una lettera
a tutte le diocesi in cui ha descritto il dramma dei cristiani iracheni, la distruzione
delle Chiese e delle abitazioni perpetrata dai militanti estremisti dello Stato islamico
(Isis). Di qui, l’esortazione di mons. Pates affinché “tutti i cattolici manifestino
alle rispettive autorità la loro preoccupazione” per le popolazione mediorientali,
così che “l’assistenza umanitaria raggiunga i cristiani e le altre minoranze religiose
di Iraq, Siria e degli altri Paesi della regione”. In quest’ottica, la Usccb ha indetto
una Giornata di preghiera per la pace, da celebrarsi domenica 17 agosto. (I.P.)
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