2014-08-09 13:26:00

Iraq: nuovi raid Usa. Obama: no al califfato, ma senza nuova guerra


In Iraq continuano i raid americani contro le postazioni dei jihadisti del cosiddetto Stato islamico.”Non c’è una soluzione militare alla crisi, occorre un governo solido”, ripete il presidente Obama. Sempre più drammatica la situazione dei profughi in cammino verso il Kurdistan e la Turchia: difficile organizzare gli aiuti, l’Onu sta valutando come aprire corridoi umanitari. La cronaca nel servizio di Gabriella Ceraso:

“Impediremo che si instauri un califfato, ma a Baghdad serve un governo solido e basato sul compromesso, serve un partner che assuma il controllo del territorio". Così il presidente Obama al New York Times. Insomma, non faremo il lavoro al posto vostro: è il concetto che il presidente ribadisce anche nel discorso settimanale alla Nazione diffuso via radio e internet. Non c’è una soluzione militare americana alla crisi, i raid che proseguiranno, se necessario, ripete Obama, non hanno nulla a che vedere con una nuova guerra, servono a proteggere dal massacro il personale americano e i civili innocenti,  Il pensiero va soprattutto ai circa 40mila rifugiati per lo più yazidi, minoranza di lingua curda, sul monte Sinjar, senza acqua e cibo: avrebbero solo un paio di giorni di sopravvivenza. Almeno due i raid americani compiuti stamani intorno ad Erbil, obiettivo dei miliziani, mentre l'esercito iracheno ha colpito Tuz Khurmatu uccidendo una quarantina di miliziani. Ma nel nord iracheno si registra anche la morte di un giornalista curdo in un villaggio profughi di Makhmur attaccato dall'Isis.Obama ha parlato della situazione irachena anche con il re di Giordania, Abdullah II. Una nota riporta che hanno discusso ''l'urgenza di fornire assistenza umanitaria'' e ''di sostenere un processo politico inclusivo'' in Iraq. 

 








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