2014-08-08 07:55:00

Ebola: gli Usa vietano i viaggi in Liberia se non strettamente necessari


Continua a mettere paura il virus Ebola. In Liberia, Paese fortemente colpito, l’esercito viene chiamato in causa per limitare i contagi mentre gli Stati Uniti hanno sconsigliato i viaggi a Monrovia se non strettamente necessari. Ce ne parla Benedetta Capelli:

La Liberia mette in campo l’esercito per arginare Ebola, dopo aver decretato lo stato d’emergenza per i 1700 casi registrati. Si limita l’accesso a chi proviene dalle province colpite, i movimenti delle persone sono controllati. La presidente Ellen Johnson Sirleaf parla di “un pericolo” per la sicurezza ed il benessere del Paese. Anche gli Stati Uniti ieri sono intervenuti decretando il rientro dei parenti del personale dell’ambasciata a Monrovia e sconsigliando ai cittadini americani i viaggi nel Paese se non strettamente necessari. Nell’est della Sierra Leone, le città di Kailahun e Kenema sono state messe in quarantena, chiusi i luoghi di aggregazione come discoteche e cinema. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ieri ha fatto il punto della situazione a Ginevra – attesa una dichiarazione ufficiale -  ed ha reso noto che sono cento gli operatori sanitari colpiti da Ebola, in maggioranza locali, 50 i morti. I due stranieri – un medico ed una infermiera statunitensi – curati ad Atlanta  con un siero sperimentale stanno migliorando. Stabili le condizioni del missionario spagnolo che ha contratto il virus in Liberia, da ieri è ricoverato in un ospedale di Madrid. L'uomo, di 75 anni, è in isolamento insieme ad un'altra religiosa i cui test per il momento sono negativi. Intanto Londra ha stanziato altri 3milioni di sterline in aiuti per la Liberia e la Sierra Leone. 








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