2014-08-06 13:55:00

Route nazionale Agesci: 30 mila scout a San Rossore


San Rossore accoglie fino a domenica 30.000 scout per la “Route nazionale” dell’Agesci: è la terza nella storia dell’Associazione e nasce dal bisogno di mettersi in ascolto dei ragazzi. Il titolo di quest’anno è “Strada di coraggio…diretti al futuro”, ma di strada se n’è già percorsa molta: da inizio agosto, infatti, circa 500 campi mobili fatti da clan gemellati hanno percorso e unificato simbolicamente tutta l’Italia. Domenica scorsa dopo l’Angelus, Papa Francesco ha salutato tutti gli scout italiani in cammino per il raduno nazionale. Padre Giovanni Gallo, assistente ecclesiastico della Branca nazionale, ha descritto l’arrivo a San Rossore, a Pisa, ed il programma dei prossimi giorni al microfono di Paolo Giacosa:

R. – Innanzitutto, l’immagine bellissima di questo fiume di ragazzi, che arrivano con gli zaini sulle spalle, alcuni stanchi, altri sorridenti. E’ un fiume di ragazzi che sono sereni, felici di essere qui, che arrivano dopo avere camminato sulle strade del coraggio. In tutte le parti d’Italia, questi ragazzi hanno vissuto l’esperienza bella del servizio e dell’incontro, anche con le realtà ecclesiali, civili. Oggi stanno arrivando qui ed è un fiume azzurro quello che si riversa a San Rossore. Gli arrivi sono cominciati con i clan della Sardegna e poi da tutte le regioni d’Italia. E’ il cammino del coraggio, guardando al futuro: il futuro della loro vita, dei loro sogni, delle loro speranze. Li aspetta una condivisione di questi percorsi; li spetta un momento forte, che è quello di scrivere quella che noi chiamiamo “Carta del coraggio”, che è l’insieme di tutti i desideri, di tutti i sogni che hanno portato nel cuore, ma che vogliono diventare gesti concreti. Li mettiamo su carta, per poi verificare questi gesti concreti.

D. – Quali sono gli obiettivi della “Carta del coraggio”, che i ragazzi stileranno in questi giorni?

R. – Gli obiettivi sono quelli di guardare avanti, di abitare la crisi con una nuova speranza, di generare futuro, di vivere con bellezza il tempo che hanno davanti. Questi sono gli obiettivi più grandi. Poi vedremo quello che in questi giorni hanno sognato, hanno raccolto e che cosa ne uscirà.

D. – Papa Francesco ha incitato gli scout in Normandia “ad essere protagonisti e non spettatori del mondo”. Quanto è importante questo invito?

R. – L’invito è una meraviglia, soprattutto perché domenica all’Angelus ci ha parlato di compassione, condivisione, Eucaristia, il "patire con", cioè il vivere con passione la vita. Questo è il grande messaggio che Papa Francesco ci ha lasciato domenica scorsa.

D. – Avrete come ospiti anche rappresentanti delle istituzioni, il presidente del Consiglio e i presidenti di Senato e Camera ... è un incoraggiamento a diffondere e continuare il modello scout?

R. – E’ un incoraggiamento soprattutto perché vengono e ci incontrano “in ascolto”. Ecco, il nostro desiderio è proprio che si mettano in ascolto dei ragazzi. E loro si sono resi molto disponibili ad ascoltare quello che i ragazzi hanno da dire.

D. – Qual è l’augurio che vi fate per questo campo di San Rossore?

R. – L’augurio per questo campo di San Rossore è quello che ci facciamo sempre, di “buona strada”, perché questo cammino sia davvero un cammino reale, concreto, fatto di gesti, di incontri, di sorrisi.








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