2014-08-02 08:14:00

Nicaragua. Appello dei vescovi: no a terrorismo, sì al dialogo


“Una condanna assoluta di atti di terrorismo ingiustificati” è quella pronunciata dalla Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen) in una nota a firma del presidente, mons. Sócrates René Sándigo Jirón. Il documento fa riferimento a quanto avvenuto il 19 luglio scorso nel Paese: cinque persone sono morte e altre 24 sono rimaste ferite in due attentati provocati da gruppi di uomini armati contro un convoglio di autobus che riportava a casa militanti pro-governativi, reduci dalle celebrazioni del 35.mo anniversario della Rivoluzione Sandinista a Managua.

Esprimendo “dolore” per l’avvenimento e volendo offrire, in quanto Chiesa, “una parole di luce e di consolazione”, la Cen auspica che le autorità identifichino quanto prima “i veri colpevoli di questi terribili massacri”. Di fronte, poi, a “persecuzioni, detenzioni ingiuste, sparizioni inspiegabili di persone, terrore e morte che si sono scatenate in alcune città del Paese”, i presuli esortano la popolazione a “non cedere alla tentazione della vendetta violenta”, perché “non bisogna confondere la giusta pena, che il colpevole deve espiare per il crimine commesso, con l’odio e la vendetta”. Se si agisse così, sottolinea la Cen, ne deriverebbe “un’escalation di violenza ancora più grande e più dolorosa che non lascerebbe spazio al ristabilimento della giustizia ed alla convivenza pacifica nella società”.

Quindi, la Chiesa locale si appella a polizia ed esercito affinché realizzino “indagini e detenzioni sempre legittime e necessarie”, “conformi a quanto stabilito dalla Convenzione Onu sui diritti umani, che sancisce che ogni sospettato deve essere trattato come se fosse innocente”. Essenziale, quindi, il rispetto dei diritti umani da parte delle forze dell’ordine, le quali non devono ricorrere a “pressioni, intimidazioni, tortura e violenza contro nessuno”, perché “pretendere di ristabilire la giustizia agendo in modo ingiusto ed utilizzando metodi propri del terrorismo è un errore gravissimo”. “È urgente porre fine ad ogni abuso delle autorità”, ribadisce ancora la Cen, poiché “in uno Stato democratico tutti abbiamo la responsabilità irrinunciabile di contribuire alla giustizia ed alla pace”.

Di qui, l’invito finale del messaggio episcopale a “cercare sempre soluzioni pacifiche attraverso il rispetto reciproco, il dialogo e la tolleranza”, impegnandosi “nella promozione e nella tutela della vita e della dignità di ogni essere umano, senza farsi travolgere dalla forza irrazionale della violenza, l’uno contro l’altro”. Il documento della Cen si conclude, quindi, con un’invocazione a “Maria, Regina della pace”. (I.P.)








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