Si è conclusa in Iraq la visita di solidarietà di una delegazione di vescovi francesi alle comunità cristiane del Paese. Particolarmente commovente è stato l’incontro con i cristiani cacciati da Mossul. Ascoltiamo, al microfono di Cyprien Viet, la testimonianza del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, che ha partecipato alla missione:
R. - En eux, nous avons vu la force de la foi…
In loro, abbiamo visto la forza della fede. Abbiamo
visto le loro lacrime, abbiamo ascoltato i loro racconti, abbiamo visto i loro volti
scoraggiati. Poi abbiamo cantato nella cattedrale di Kirkuk con la piccola corale
di giovani: i loro canti sono stati bellissimi, siamo stati felici di essere insieme
e io ho promesso di dire il Padre Nostro in caldeo ogni giorno … e l’ho recitato davanti
a loro, ancora un po’ stentato, perché l’avevo imparato a memoria … E loro sono stati
contenti, è venuta una grande allegria, hanno applaudito, abbiamo cantato: c’era gioia
perché era un vero incontro. Nella sua cattedrale, il vescovo di Kirkuk ha detto:
“Prima eravamo senza voce, ora invece la nostra voce è ascoltata”. Questa è stata
la mia gioia più grande. Il Patriarca mi ha detto: “Vedo il loro morale rinascere
giorno dopo giorno”. Hanno compreso che in Francia c’è gente che si sta interessando
molto a loro.
D. – Lei ha potuto percepire, tra i fedeli di Lione, una presa di coscienza e la volontà di mettere in opera una catena di solidarietà e di fratellanza per aiutare i cristiani iracheni?
R. – Oui, vraiment, tout à fait, de que mon voyage
è été annoncé …
Sì, in realtà, da quando ho annunciato il mio viaggio
sono arrivati tantissimi doni e la gente diceva: “Per i cristiani d’Iraq, per i cristiani
d’Iraq” … E sono sicuro che ancora si stanno raccogliendo denari e questi andranno
ai profughi di Mossul. Il vescovo di Mossul non ha il diritto di rimanere nella sua
città, quindi è un vescovo esiliato, insieme a tutti i suoi cristiani: ci sono tra
gli 8 e i 10 mila cristiani che sono stati espulsi da Mossul e che si trovano ora
sparsi in moltissimi luoghi, 30 famiglie di qua e 25 famiglie di là … E lui va a visitarli
…
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