2014-07-31 06:53:00

Mali: forum dell’Unione della stampa cattolica africana


“I mass media, fattori di pace e di dialogo in Africa”: su questo tema la città di Bamako, in Mali, ha ospitato il forum dell’Unione cattolica africana della stampa (Ucap) che si è concluso ieri. Ad aprire i lavori è stato il ministro per gli Affari religiosi ed il culto del Mali, Thierno Amadou Omar Hass Diallo, il quale ha invitato i giornalisti cattolici ad essere “portatori di fede cristiana e messaggeri di pace”. “Diffondete informazioni – ha detto – che servano a rinsaldare il tessuto sociale, a mantenere l’unità nazionale, insieme alla coesione sociale, sviluppando la comunicazione reciproca”.

Dal suo canto, mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako, ha sottolineato che “è facile gestire un conflitto politico; ma quando si mescolano tensioni etniche e religiose, allora c’è il rischio di una catastrofe”. Per questo, il presule ha esortato i giornalisti della carta stampata, della radio e della televisione a riflettere su “la grande parte di responsabilità” che essi hanno nella “gestione di problemi simili”.

Infine, il presidente dell’Ucap, Alexandre Le Grand Rouamba, ha evidenziato come “la comunicazione della fede al servizio dell’evangelizzazione rappresenti una sfida importante”, perché “il messaggio cristiano deve essere trasmesso tale quale è, ovvero una sconfinata apertura all’uomo, alla donna, alla vita, alla libertà, alla pace, allo sviluppo, alla solidarietà ed alle virtù”. Per trasmettere questo messaggio, ha concluso Rouamba, “bisogna innanzitutto comprendere la fede e farne un’esperienza positiva”, poiché “questa è un’esigenza dei comunicatori cattolici che ci impegna in prima persona: nella diversità delle nostre convinzioni, la fede al servizio della pace deve essere il collante di ogni azione”.

Oltre all’Ucap, i lavori sono stati organizzati anche dall’Associazione dei giornalisti cattolici del Mali, insieme all’Università cattolica locale; ma l’evento ha visto la partecipazione anche di esponenti musulmani. In totale, sono stati 14 i Paesi africani, francofoni ed anglofoni, presenti al convegno. (I.P.)








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