2014-07-23 14:13:00

Commissione Onu per i diritti umani sui civili uccisi a Gaza


“Le abitazioni civili non sono un bersaglio legittimo, a meno che non vengano usate o contribuiscano a scopi militari…In caso di dubbio, non sono bersagli legittimi…Alla popolazione – in particolare agli anziani, ai malati e alle persone con disabilità – non viene dato tempo sufficiente per lasciare le proprie case. E quando riescono a correre in strada non c’è alcun posto dove nascondersi e nessun modo di sapere dove cadrà la prossima bomba o il prossimo missile”.

È un passaggio del discorso pronunciato oggi da Navy Pillay, la giurista sudafricana che guida il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in una sessione speciale dedicata alla situazione nei Territori Palestinesi con particolare riferimento alla Striscia di Gaza.

“Il disprezzo per il diritto internazionale umanitario e il diritto alla vita è stato incredibilmente evidente agli occhi di tutti nell’apparente presa di mira, il 16 luglio, di sette bambini che giocavano su una spiaggia di Gaza. Rapporti credibili raccolti dal mio ufficio a Gaza indicano che i bambini sono stati colpiti prima da un attacco aereo israeliano e poi dai bombardamenti navali. Tutti e sette sono stati colpiti. Quattro di loro – di età compresa tra 9 e 11 anni, della stessa famiglia Bakr – sono stati uccisi. Questi bambini erano chiaramente civili che non prendono parte alle ostilità” aggiunge successivamente Pillay, ricordando che l’episodio è solo uno dei tanti che sono accaduti negli ultimi 16 giorni e che hanno provocato 147 vittime fra i bambini.

Citando altri episodi di civili uccisi anche nel bombardamento di strutture mediche, come l’ospedale di al-Aqsa Hospital a Deir al-Balah - riferisce l'agenzia Misna - Pillay li ha definiti “solo pochi esempi in cui sembra esserci una forte possibilità che il diritto internazionale umanitario è stato violato in un modo che potrebbe corrispondere a crimini di guerra. Ognuno di questi incidenti deve essere investigato in modo appropriato e indipendente”.

“La cultura dell’impunità per le presunte violazioni del diritto internazionale invita a ulteriori trasgressioni e le vittime del passato diventano nuovamente vittime. I crimini di guerra e i crimini contro l’umanità sono due delle più gravi tipologie di crimini nella vita, e le accuse credibili che siano stati commessi devono essere adeguatamente investigate. Finora – ha sottolineato fra l’altro Pillay – non lo sono state”.

“Tutti questi civili morti e menomati, dovrebbero pesare gravemente sulle nostre coscienze. So che pesano gravemente sulla mia” ha concluso Pillay. (R.P.)








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