2014-07-16 09:30:00

Il card. Parolin a Guadalupe: i migranti sono il volto sofferente di Cristo


"Gli immigranti, spesso, sono i volti sofferenti di Cristo" nei nostri giorni. Così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nell’omelia della Messa celebrata nel Santuario di Guadalupe. Il cardinale Parolin si è recato in Messico per discutere sui temi legati al fenomeno dell’emigrazione e ieri ha preso parte ad un Seminario su queste realtà.  Il servizio di Debora Donnini:

“Impariamo dalla Vergine a seguire Gesù, tanto nei momenti sereni come in mezzo alle prove”. E’ l’invito che il cardinale Parolin rivolge nel Santuario di Guadalupe. Al centro la figura di Maria che, premurosa, va a trovare Elisabetta, così come l’indio Juan Diego corse con  premura dal vescovo con il mantello pieno di fiori di Castilla e sulla sua tilma apparve miracolosamente impressa l’immagine della Vergine di Guadalupe. Preghiamo Maria “di regalarci Cristo" e “accettiamo nel nostro cuore la volontà di Dio” esorta il porporato. “La Chiesa ha imparato da Maria che la vera evangelizzazione consiste nel proclamare la grandezza del Signore”. “In lei – prosegue – possiamo vedere la maniera in cui la Chiesa si fa presente, con la luce del Vangelo, nella vita dei popoli, nelle trasformazioni sociali, economiche, politiche”. “Santa Maria di Guadalupe è il modello di una Chiesa pellegrina”, che non cerca se stessa , che cammina con il suo popolo e non vuole rimanere fuori dalle sue sfide e dai suoi progetti, dalle sue sofferenze e speranze.

Quindi il porporato ricorda ai vescovi che l’impegno assunto per rigenerare la convivenza nazionale e il dialogo con i diversi agenti sociali è l’occasione propizia per portare i valori e le radici cristiane per l’edificazione di una società più solidale, basata sulla cultura dell’incontro, l’assoluto rispetto della vita umana, il favorire quello che promuove la reciproca comprensione. E il porporato chiede di rivolgere un'intenzione particolare, nella preghiera, a Maria per gli immigrati. E racconta di aver partecipato al Seminario che si è tenuto su questo aspetto della mobilità umana per progredire nella difesa delle persone che, in cerca di lavoro o di migliori condizioni di vita, sono costrette ad abbandonare le loro case e non poche volte sono vittime di un modello economico escludente, che non mette al centro la persona umana. E afferma: “Mentre da un lato si aprono ogni volta di più le frontiere per il commercio, per il denaro, per le nuove tecnologie, dall’altro lato, le persone subiscono molteplici restrizioni, soprusi e abusi, rimanendo in situazioni di vulnerabilità”. “Gli immigrati – conclude - spesso sono i volti sofferenti di Cristo” nei nostri giorni, che commuovono il cuore di Sua Madre.








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