2014-07-14 13:51:00

Centrafrica: si divide la ribellione dei Seleka


A una settimana dal Forum di riconciliazione nazionale, in agenda a Brazzaville dal 21 al 23 luglio, è stata formalizzata la scissione in due fazioni dell’ex coalizione ribelle Seleka, che continua a mietere vittime al centro e al nord del Centrafrica.

Lo ha riferito il quotidiano locale Journal de Bangui - ripreso dall'agenzia Misna - dopo lo svolgimento di un’Assemblea generale della ribellione nella città settentrionale di Birao. Riconfermato alla guida di un’ala dissidente della Seleka l’ex Presidente centrafricano Michel Djotodia assieme ai generali Noureddine Adam e Mohamed Moussa Dhaffane, alla vice-presidenza.

Djotodia è stato l’artefice del colpo di stato del marzo 2013, che ha portato alla destituzione dell’allora Presidente François Bozizé. Dopo essersi autoproclamato presidente del Centrafrica, dietro pressioni della comunità internazionale è stato costretto a rassegnare le dimissioni nel gennaio 2014. Rifugiato in Benin, Djotodia è colpito da sanzioni Onu per i crimini contro l’umanità commessi dai suoi uomini.

A Birao, feudo dell’etnia Goula, quella di Djotodia, è stato anche costituito un comitato di una trentina di personalità in rappresentanza delle varie correnti della Seleka.

Di fronte c’è l’altra fazione Seleka diretta dal generale Abdoulaye Hissène, nominato coordinatore politico lo scorso maggio durante un’altra riunione tenuta a Ndélé (nord), la sua regione nativa dell’etnia Ronga. Da allora Hissène è anche diventato consigliere alla presidenza di transizione centrafricana.

Nella capitale del Congo, in teoria rappresentanti dei partiti e movimenti politici assieme ai leader dei due gruppi rivali Seleka e Anti-Balaka dovrebbero firmare una dichiarazione congiunta che sancisca la fine delle violenze armate cominciate nel dicembre 2012. (R.P.)








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