2014-07-11 15:56:00

I vescovi del continente americano: per i bambini migranti è crisi umanitaria


In una “Dichiarazione congiunta sulla crisi dei bambini migranti" i Vescovi di Stati Uniti, Messico, El Salvador, Guatemala e Honduras si dicondo "profondamente commossi per le sofferenze di migliaia di bambini e adolescenti che dal Centro America sono arrivati negli Stati Uniti, dove ora si trovano detenuti in attesa di essere deportati". Nel testo, i presuli, manifestano a tutti i minori migranti in queste condizioni e alle loro famiglie, la loro preghiera, solidarietà e il loro impegno.    

Tra ottobre 2013 e giugno 2014 più di 57.000 bambini sono giunti alle frontiere degli Stati Uniti illegalmente, senza essere accompagnati da un adulto, la maggior parte lungo il confine sud-est, nella zona della Valle del Rio Grande (Texas). Il governo statuinitense ha già messo in guardia che questa cifra potrà crescere. Si tratta di minori e adolescenti non accompagnati, rinchiusi dalle autorità di polizia in luoghi di detenzione perché arrivati negli Usa senza essere in regola con la legislazione migratoria, che molto spesso negano l'identità dei loro genitori, residenti negli Usa, per difenderli. Attendono solo di essere rimandati nei loro paesi di origine.  

Nella dichiarazione, inoltre, i vescovi di Stati Uniti, Messico, El Salvador, Guatemala e Honduras si esprimono a favore della richiesta, rivolta alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, che sia dichiarato lo stato di “crisi umanitaria” per il problema dei bambini migranti. In sostanza, i presuli sottolineano che la mancata riforma della legge sulle migrazioni non è più solo un problema degli Usa, ma riguarda l'intero continente americano, ed è dunque un'emergenza continentale. C'è, infatti, un verio e proprio esercito di migranti clandestini che, proprio in quanto tali, vedono violati i loro diritti e diventano spesso vittime della tratta e del narcotraffico. Nel testo i vescovi citano le parole di Papa Francesco per sottolineare come l'ingiustizia sociale e l'iniquità siano alla radice di piaghe sociali come questa. 

(A cura di Fabio Colagrande e Luis Badilla Morales)








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