2014-07-09 13:39:00

I vescovi delle Filippine sul prossimo viaggio del Papa


Sarà “un messaggio pastorale di amore, misericordia e compassione” quello che Papa Francesco porterà nelle Filippine, nell’ambito del suo viaggio apostolico nel Paese, in programma all’inizio del prossimo anno. Lo scrivono i vescovi di Manila, in una lettera pastorale pubblicata il 7 luglio, a conclusione della 109.ma Assemblea plenaria.

Ricordando che Papa Bergoglio sarà il terzo Pontefice a recarsi nel Paese – dopo Paolo VI e Giovanni Paolo II – i presuli sottolineano che l’incontro con il Santo Padre offrirà l’occasione “per confermare la fede di ciascuno, di fronte alla sfida di testimoniare la gioia del Vangelo in mezzo alle difficoltà” odierne. In particolare, la Conferenza episcopale filippina (Cbcp) esprime l’auspicio che la visita del Papa possa incoraggiare e confortare la popolazione locale, devastata, lo scorso anno, da un  forte terremoto e dal tifone Hayan. 

Quindi, l’invito ai fedeli a prepararsi all’incontro con il Pontefice non solo dal punto di vista “logistico”, ma anche e soprattutto in un’ottica spirituale, mettendo in pratica “l’umiltà e la compassione”. “Fate un gesto di misericordia al giorno – suggeriscono i vescovi – Ad esempio, insegnate il Vangelo ai bambini, aiutate un collega in difficoltà, fate visita ad un detenuto”. Essenziale, inoltre, accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, preparando la visita del Papa “anche con la preghiera comune in famiglia”.

Nell’ambito della Plenaria, poi, la Cbcp ha redatto anche un’Esortazione pastorale sul tema de “La gioia dell’integrità”. Partendo dal principio che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio, i vescovi filippini invitano i fedeli a vivere l’integrità in tutti gli ambiti della vita: a livello personale, “testimoniando la bellezza della vocazione ad essere figli di Dio”; a livello familiare, formandosi sui valori fondamentali come “la difesa della vita”; in ambito lavorativo, “non solo per ragioni di efficienza, ma anche per contribuire allo sviluppo umano integrale e per promuovere un’economia equa”. L’integrità viene richiesta anche al mondo politico, là dove predomina “il cancro sociale della corruzione”: “I  politici cattolici – spiegano i vescovi – devono dimostrare che è possibile essere a servizio della comunità in modo inattaccabile”, lavorando “al conseguimento del bene comune e alla promozione della giustizia”.

Anche la Chiesa deve dimostrare integrità, ribadisce la Chiesa filippina, esortando a formare sacerdoti che “si configurino a Gesù Cristo”. I vescovi di Manila riconoscono “lo scandalo di alcuni membri del clero”, ma invitano a non dimenticare i tanti “vescovi, sacerdoti e religiosi che testimoniano una vita di integrità predicando il Vangelo e condividendo il sacrificio di chi soffre”.

Un altro settore in cui è importante l’integrità è quello del Creato: “Quando esso viene violato – spiegano i vescovi di Manila – ogni forma di vita viene minacciata”; puntando il dito contro l’inquinamento e lo sfruttamento scorretto delle risorse naturali, i presuli sottolineano il bisogno di “riscoprire il ruolo” che l’uomo ha “nel sistema integrale del Creato non solo come utente, ma anche come custode di esso”, perché “solo in questo modo si può apprezzare la bellezza e la generosità della creazione di Dio”.

“Costruire una cultura dell’integrità” è, quindi, l’esortazione lanciata dalla Chiesa filippina, il che implica “la promozione di uno spirito di solidarietà”, “l’essere responsabili l’uno dell’altro”, “rendere onore alle persone oneste” e dare testimonianza “della grazia di Dio”. (A cura di Isabella Piro)








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