2014-07-09 08:16:00

Afghanistan: scontro sui primi risultati delle presidenziali


È caos in Afghanistan dopo l’annuncio dei risultati preliminari del ballottaggio delle elezioni presidenziali, che vedono in testa l’ex ministro delle Finanze  Ashraf Ghani Ahmadzai con il 56,44% dei voti. All’ex ministro degli Esteri, Abdullah Abdullah,  il 43,56%. Abdullah ha dichiarato di non voler accettare l'esito dello spoglio e ha minacciato di formare un governo parallelo. Monito dell’Ue ma soprattutto di Washington a ricomporre le fratture, pena la fine del sostegno finanziario. Il servizio di Marco Guerra:

Un nuovo periodo di instabilità e tensioni. È quanto teme la comunità internazionale con in testa gli Stati Uniti davanti alle scomposte reazioni che hanno seguito la proclamazione dei dati provvisori del ballottaggio delle presidenziali afghane da parte della commissione elettorale indipendente. Lo stesso organismo ha ammesso che potrebbero esserci stati alcuni errori ed entrambi gli schieramenti hanno tenuto una serie di contatti con la mediazione dell’Onu chiedendo una nuova verifica dei voti in migliaia di seggi. Restano quindi tutti in attesa dell’annuncio definitivo del successore di Karzai che sarà fatto dopo le verifiche dell'Onu a partire dal 22 luglio. Nel frattempo l'ex ministro delle Finanze Ashraf Ghani Ahmadzai – dato in vantaggio di dieci punti percentuali - ha dichiarato di essere “sicuro di avere vinto senza inganni” le elezioni presidenziali e di “non temere qualsiasi verifica della volontà del popolo afghano che la Commissione elettorale indipendente  vorrà realizzare”. Poco prima lo sfidante Abdullah Abdullah aveva detto di non riconoscere i risultati e aveva minacciato la formazione di un governo parallelo. Forte la pressione degli Stati uniti per ricomporre le fratture che minacciano il già fragile mosaico  politico afghano. Obama ha parlato nella notte con entrambi i contendenti e venerdì il segretario di Stato Kerry si recherà a Kabul. L’inviato Usa per l’Afghanistan Dobbins ha sottolineato che “la comunità internazionale non può sostenere un Afghanistan diviso”. Ogni mossa del genere –fa sapere un portavoce della Casa Bianca – costerebbe al Paese il sostegno finanziario e militare degli Stati Uniti.

 








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