2014-07-07 12:59:00

Cronaca briefing p. Lombardi su incontro Francesco con vittime di abusi


Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Lombardi, sta tenendo un briefing sull'incontro di Papa Francesco in Vaticano con alcune persone vittime di abusi. Innanzitutto padre Lombardi ha riferito sulla riunione di ieri della Commissione Pontificia per la Tutela dei minori. Ieri era in programma un giorno di incontro della Commissione, con diversi argomenti da trattare per portare avanti il lavoro. Erano presenti tutti i membri: il cardinale O’Malley coordinava la riunione; mons. Robert Oliver dava una collaborazione di carattere organizzativo-logistico alla riunione. Hanno trattato, nel corso della mattinata e del pomeriggio, diversi argomenti, tra cui la proposta per la scelta e la nomina dei nuovi membri per integrare la Commissione, con rappresentanti di altre aree geografiche, con rappresentanti di culture asiatiche o africane, perché il primo nucleo era principalmente europeo. Quindi – ha detto padre Lombardi - è stata raccolta una serie di proposte di nomi, che poi vengono vagliati e proposti al Santo Padre. Poi si è tornati a parlare degli statuti della Commissione e le esigenze di stabilire un ufficio operativo, che tuttora di per sé non c’è. E poi si è parlato anche della possibilità di organizzare gruppi di lavoro cui possono dare la loro opera anche altre persone che non fanno parte strettamente della Commissione o altre istituzioni con cui si stabilisce un rapporto di collaborazione. Il prossimo incontro è previsto nel mese di ottobre.

Padre Lombardi ha poi riferito sull’incontro dìel Papa con alcune vittime di abusi. Le persone invitate sono state 6, tutte adulte, tre uomini e tre donne, provenienti da Germania, Irlanda e Regno Unito. Erano già giunte a Santa Marta ieri, nel corso della giornata, per cui ieri sera a cena, mentre erano insieme in refettorio, il Papa è passato a salutarle una prima volta, durante la cena. Poi, questa mattina, queste persone hanno partecipato alla Messa delle 7.00 a Santa Marta. C’erano anche i membri della Commissione. I partecipanti sono stati invitati dal cardinale O’Malley.

La Messa che il Papa ha celebrato è stata molto commovente. Era la Messa con la Liturgia della pace e della giustizia. Il Papa ha tenuto un’omelia in lingua spagnola. L’omelia – ha detto padre Lombardi – è un testo assolutamente significativo, molto denso, molto forte e certamente rimane un contributo estremamente importante dato che Papa Francesco, come tale, aveva fatto dei riferimenti a questo tema, ma questa volta lo ha trattato in un modo più diretto, ampio e approfondito: quindi è un testo molto importante su questa tematica.

Il Papa – ha proseguito - non solo ha salutato i singoli partecipanti all’uscita della Messa, come fa sempre alla fine di ogni Messa di Santa Marta, ma poi hanno fatto tutti colazione nel refettorio e alle 9.00 sono iniziati gli incontri personali con il Santo Padre di ognuno dei presenti, che aveva anche un accompagnatore anche come interprete, perché era di lingua inglese e di lingua tedesca, quindi c’era anche bisogno di un aiuto per la comprensione. Comunque questi incontri sono andati avanti fino alle 12.20. Padre Lombardi ha notato la eccezionale e notevole ampiezza che questi incontri hanno avuto: il Papa è stato in colloqui personali con queste vittime di abusi sessuali per oltre tre ore, di seguito. Quindi con lo stile che gli è abituale di colloquio, molto coinvolto, personalmente intenso e attento.

Padre Lombardi ha potuto parlare brevemente con queste sei persone sottolineando la profonda gratitudine e commozione per la possibilità di avere avuto un incontro così approfondito, così ampio, così personale con il Santo Padre. In particolare hanno avuto molto la percezione di essere ascoltati, di essere ascoltati con molta attenzione e con molta disponibilità. Qualcuno gli ha detto: “Il Papa non è uno che reagisce immediatamente, è uno che dimostra di desiderare proprio di ascoltare le persone con quello che hanno da dire”.

Il Papa – ha aggiunto - ha mostrato che l’ascolto aiuta a capire e anche così a preparare una strada per ritrovare fiducia, per aprire una possibilità di riconciliazione con Dio, con la Chiesa. Quindi una prospettiva positiva, costruttiva di una strada che continua. Non è affatto un punto terminale, ma è una tappa estremamente importante di una strada positiva di risanamento, di riconciliazione che ci apre anche verso il futuro.

Il cardinale O’Malley gli ha detto che il fatto che fossero poche le persone è stato essenziale, perché l’incontro potesse essere così ampio e approfondito. Evidentemente se uno aveva un numero maggiore di persone, non sarebbe stato possibile sviluppare un discorso e un ascolto e un dialogo così approfondito. Anche se si tratta di un numero limitato, credo che sia – per le persone interessate – un momento estremamente importante evidentemente per la loro vita, ma anche un segno, un messaggio importante per la Chiesa e per tutti sull’attenzione, sull’ascolto e sull’approccio da avere, in modo tale di stabilire un dialogo per portare avanti il lavoro profondo di risanamento, di riconciliazione e di ricostruzione delle prospettive di futuro.

 

 








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