2014-07-05 12:04:00

Molise, parlano mamma imprenditrice, un agricoltore e il rettore Università


Per un commento sull’incontro del Papa con il mondo del lavoro, la nostra inviata Antonella Palermo ha raccolto tre testimonianze: quella di una mamma e imprenditrice della provincia di Isernia, l'agricoltore che ha parlato al Pontefice e il rettore dell’Università:

R. – É la prima volta che l’ho visto così da vicino; sono rimasta fortemente colpita perché ha preso mia figlia in braccio e le ha dato la benedizione. Sono rimasta fortemente colpita quando ha parlato alla mamma, operaia della Fiat, perché più o meno ci rivediamo tutte in lei: in quanto donne, mamme e lavoratrici, facciamo i salti mortali per portare avanti la famiglia…

D. – Il Papa ha detto di perdere tempo con i bambini perché si sta perdendo questa “scienza” …

R. - Sì, è vero, purtroppo, anche se comunque siamo giovani e crediamo nella famiglia, l’abbiamo voluta fortemente …

Gabriele Maglieri, grazie della tua bella testimonianza. Il Papa ci ha riflettuto su …

R: - Sono ancora emozionato e ancora non riesco a focalizzare quello che è accaduto oggi. Già mi sono arrivati dei messaggi da tutti gli agricoltori, amici del Molise, che mi stanno dando prova che le parole che abbiamo portato all’attenzione del Santo Padre sono il sentire comune di noi agricoltori; abbiamo bisogno di custodia delle nostre produzioni e del nostro territorio.

D. - Il Papa ha detto che bisogna riprendere a dialogare in modo creativo con la terra …

R. - Il Papa ha dato un input per un concetto di fondamentale importanza: quello della sostenibilità. Noi dobbiamo diventare bravi a prendere dalla terra con un “tornaconto pari a zero”, nel senso che quello che asportiamo deve essere uguale a quello che noi ridiamo alla terra, affinché questo meccanismo, questo sistema, quello della terra, che è il nostro ambiente, si perpetui e possa rimanere per i nostri figli e per i nostri nipoti …

D. - E poi, sempre a braccio, ha detto: “ Non portare il pane a casa toglie la dignità”…

R. - Questo è un aspetto importante per i nostri giorni, anche nei piccoli paesi, dove si riesce a sopravvivere perché l’aiuto reciproco e solidale è più forte rispetto alle grandi città. Però, vediamo che molte persone perdono dignità e questo spesso porta a perdere le famiglie e porta allo scoraggiamento. Se noi creiamo delle condizioni affinché qualsiasi cosa possa produrre una sorta di economia - a partire dalla terra, dai suoi benefici, anche su filoni di tipo industriale, agroindustriale, turismo, cultura, dove possano impegnarsi tutti - potremmo avere un sollievo giornaliero che riporta la dignità alle nostre popolazioni.

Rettore Gianmaria Palmieri, per sei, sette volte il Santo Padre è intervenuto a braccio per sottolineare alcuni aspetti presenti nelle testimonianze dell’operaia della Fiat e dell’agricoltore. Come ha accolto queste sottolineature?

R. - Papa Francesco ci ha abituato “a rompere gli schemi”, come dice lui, a cogliere dei messaggi dai discorsi della gente che lavora, delle persone che sperimentano sulla propria pelle i problemi di questo territorio. Questa è la dimostrazione ulteriore di quanto il Santo Padre riesca d essere vicino alla gente.








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