2014-07-03 14:10:00

Nord Corea: Cina e Sud Corea, no a sviluppo armi nucleari


Corea del Sud e Cina si oppongono “fermamente” allo sviluppo di armi nucleari nella penisola coreana: è il messaggio, in una nota congiunta, della presidente Park Geun-hye e dell’omologo cinese Xi Jinping, in visita a Seul. I due leader esprimono inoltre contrarietà “risoluta” all'ipotesi di un nuovo test da parte della Corea del Nord, dopo quelli del 2006, del 2009 e del febbraio 2013. Per il presidente cinese Xi Jinping, che ha sollecitato una ripresa dei negoziati a sei per il disarmo di Pyongyang, si tratta della prima visita in Corea del Sud dal suo insediamento, nel marzo dello scorso anno. Ma si può parlare di un allentamento dei rapporti di Pechino con il tradizionale alleato e partner commerciale nordcoreano? Risponde Rosella Ideo, esperta di Storia politica e diplomatica dell’Asia orientale, intervistata da Giada Aquilino:

R. – Non c’è tanto un allentamento, perché non rientra nell’interesse nazionale della Cina avere rapporti non buoni con la Corea del Nord. Ma è semplicemente un avvertimento: ‘guardate che il vostro comportamento non è piaciuto; però, se continuiamo ad avere rapporti con voi, è semplicemente perché, appunto, rientra nel nostro interesse nazionale’… Nelle ultime ore Pyongyang ha lanciato due missili a corto raggio, forse per dimostrare il suo dispiacere per questa visita di Xi Jinping prima a Seul che a Pyongyang. La Cina, tra l’altro, aveva tentato di evitare il lancio di un missile a lungo raggio, a lunga gittata, e il test nucleare che poi invece la Corea del giovane Kim Jong-un ha assolutamente effettuato lo stesso. Tra l’altro, questo terzo Kim non è ancora mai stato invitato a Pechino.

D. – Alla base di questo viaggio, quali altre ragioni ci sono?

R. – Adesso c’è una situazione veramente molto complicata in Asia orientale, che potrebbe sfociare in qualcosa di pericoloso. Pechino e Xi Jinping tendono la mano a Seul perché, tra l’altro, Seul è sempre – facendo parte della penisola coreana – un vicino. E c’è anche il fatto che la Cina, dall’inizio degli anni Novanta in poi, cioè da quando i due Paesi hanno costruito stretti rapporti, ha sempre avuto una politica del ‘doppio forno’, cioè a dire ha sempre mantenuto ottimi rapporti con al Corea del Sud e ottimi rapporti con Pyongyang.

D. – Ci sono poi anche interessi commerciali?

R. – Le ragioni sono sicuramente commerciali: per la Corea del Sud, la Cina è il primo partner commerciale, cosa che è molto importante. Inoltre, ci sono anche accordi per rafforzare gli scambi e le comunicazioni di carattere strategico e poi per facilitare i colloqui commerciali e lanciare un mercato unico monetario – nelle monete nazionali dei due Paesi, della Cina e della Corea del Sud – in modo che si riduca il peso del dollaro nelle transazioni commerciali a due.

D. – Rimane il fatto che gli Stati Uniti sono tra i tradizionali alleati sudcoreani…

R. – Certamente. In Asia nord-orientale, gli alleati degli Stati Uniti sono proprio due: la Corea del Sud e il Giappone. Quello che però ha irritato sia la Cina, sia la Corea del Sud è un rafforzamento, in un certo senso, del trattato di sicurezza nippo-americano e il cambio della Costituzione pacifista, avvenuto proprio questa settimana, che permette al Giappone per la prima volta, sotto il nome di “difesa collettiva”, di intervenire su altri fronti bellici in aiuto degli Stati Uniti non più con un supporto logistico, ma con i suoi militari. Ci sono infine questioni territoriali che contrappongono la Cina e la Corea del Sud al Giappone, per degli isolotti che sono contestati dai tre Paesi.








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