2014-07-03 07:59:00

Medio Oriente: la comunità internazionale chiede di fermare la spirale di vendette


Fermare la spirale di violenza, è la richiesta unanime della comunità internazionale rivolta a tutte le parti coinvolte in Medio Oriente, dopo il rapimento e l’omicidio del giovane palestinese a Gerusalemme, eseguito, con molta probabilità, per vendicare l’uccisione dei tre giovani seminaristi israeliani. Intanto, anche nelle ultime 24 ore, sono proseguiti i lanci di missili verso Israele dalla Striscia di Gaza e i raid israeliani sul territorio controllato da Hamas. Il servizio di Marco Guerra:

In Medio Oriente la sete di vendetta rischia di far precipitare la situazione in una spirale di tensioni e violenze che possono portare alla perdita di altre vite umane. Queste teme la comunità internazionale che si appella a tutte le parti, così come hanno fattoil segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, il segretario di Stato americano, Jonh Kerry, e tutte cancellerie europee  che hanno condannato l’omicidio con toni fortissimi. “Se il ragazzo arabo è stato assassinato per motivi nazionalistici, allora si tratta di un atto orribile e orrendo”, ha detto una delle famiglie dei tre seminaristi ebrei uccisi. Il sangue chiama sangue ha invece ammonito mons. Twal, il patriarca latino di Gerusalemme. Ma la tensione resta altissima, il governo israeliano ha promesso di punire i militari che continueranno a pubblicare minacce contro gli arabi sui social network. Dal canto suo, Hamas ha promesso che Israele “pagherà il prezzo dei suoi crimini”. Mentre per tutto il pomeriggio di ieri sono continuati gli scontri a Gerusalemme est tra palestinesi e la polizia dello stato ebraico. Nelle stesse ore l'aviazione israeliana ha colpito a Gaza alcuni siti di lancio da cui oggi sono partiti missili verso Israele.

 








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