2014-07-02 10:39:00

Hong Kong: 500 arresti dopo la grande Marcia per la democrazia


La grande Marcia del 1° luglio per la democrazia e il suffragio universale a Hong Kong, cui hanno preso parte più di 500mila persone, si è conclusa questa mattina con oltre 500 arresti. Lo conferma la polizia del Territorio, che ha compiuto i raid nella notte: nel mirino un gruppo ristretto di manifestanti che aveva deciso di portare avanti un sit-in di protesta davanti agli uffici del governo locale. Fra gli arrestati vi sono anche esponenti di spicco di Hong Kong come Lee Cheuk-yan, Albert Ho Chun-yan e Leung Yiu-chung: sono tutti membri del Consiglio legislativo, il piccolo "Parlamento" del Territorio.

Anche se la maggior parte dei fermati è stata rilasciata nel corso della giornata, per lo più con un'ammonizione e sulla parola - riferisce l'agenzia AsiaNews - in serata un portavoce della polizia ha confermato che sono ancora 129 le persone detenute per "colloqui" con i funzionari locali.

La marcia del primo luglio parte dal Victoria Park per arrivare all'Ufficio del governo cinese di Hong Kong a Central. Iniziata nel 1997, come contrappunto al ritorno del Territorio alla Cina, è oggi un evento annuale in cui si esprime il malcontento locale sulle questioni sociali e politiche. Nel 2003 più di 500mila persone si sono unite alla marcia per fermare una legge sulla sicurezza (Art. 23) e chiedere le dimissioni di alcuni alti dirigenti pubblici. Con gli anni la partecipazione si è affievolita ma non è mai scesa sotto i 150mila partecipanti. Il governo centrale di Pechino teme questo appuntamento perché esso - a differenza della marcia che commemora la strage di Tiananmen - porta avanti le richieste democratiche del Territorio per il futuro.

A organizzare la marcia è il Fronte per i diritti umani e civili, una coalizione di gruppi di cui fanno parte anche organizzazioni cattoliche, che chiedono il suffragio universale per l'elezione del capo dell'esecutivo e dei deputati del Territorio; la fine dell'egemonia delle corporazioni commerciali, che ha causato un aumento crescente della disparità fra ricchi e poveri e una maggiore indipendenza dalle politiche imposte dalla Cina continentale.

La marcia di quest'anno arriva due giorni dopo la chiusura dei seggi non ufficiali con cui la popolazione di Hong Kong è stata invitata a esprimersi sul suffragio universale. Quasi 800mila persone hanno votato la consultazione che - secondo gli stessi organizzatori - ha solo valore dimostrativo, per conoscere il pensiero della popolazione. Il referendum si doveva tenere solo per due giorni (20-22 giugno), ma un attacco di hacker al server di Occupy Central - definito dalle stesse autorità "il più sofisticato e potente mai avvenuto sul territorio" - ha reso necessario prolungare il voto fino al 29. (R.P.)








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