2014-06-29 08:30:00

Harambe, una speranza imprenditoriale per giovani africani


Dare speranza a migliaia di giovani africani per creare opportunità di lavoro nel loro continente. È la missione che sta portando avanti la Harambe Entrepreneur Alliance, l’associazione che punta a far ottenere finanziamenti a ragazzi africani che si sono formati all’estero e che intendono tornare nei loro Paesi d’origine. Gianmichele Laino ha chiesto a Okendo Lewis Gayle, il fondatore dell’associazione, quali nuove prospettive e speranze possono aprirsi per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in Africa:

R. – Io sono il fondatore della Harambe Entrepreneur Alliance, che aiuta i giovani africani delle grandi università del mondo, come Harvard ed Oxford, a fare imprese in Africa. Qui a Roma, ogni due anni, facciamo un convegno con diversi gruppi che fanno molta carità in Africa, alcuni legati alla Chiesa. Ed ora stiamo organizzando il terzo convegno qui a Roma, che si svolgerà a settembre del 2015.

D. – Una speranza per i giovani africani, che vogliono trovare un lavoro all’interno dei propri Paesi. Quali sono gli atti concreti che state portando avanti, affinché questo loro sogno possa essere possibile?

R. – Non si tratta di far trovare loro lavoro, ma di creare lavoro. Sono persone, infatti, che hanno avuto grandi opportunità, come studiare nelle migliori università del mondo, e che generalmente decidevano di rimanere al di fuori dell’Africa. Si tratta, quindi, di aiutarli a creare questi lavori. Quello che facciamo è far sì che possano avere, all’inizio, gli investimenti necessari, che è una cosa molto difficile. Cerchiamo, dunque, di far sì che questi giovani, che hanno una forte base educativa e un business plan, possano avere le risorse.

D. – Chi è che aiuta questi giovani da un punto di vista economico?

R. – Noi abbiamo delle partnership con diverse società e diversi investitori, che capiscono che per fare in modo che l’Africa si sviluppi deve essere sviluppato l’ecosistema. Quelle persone che capiscono l’importanza di questo ecosistema, ci aiutano a far sì che si diano le risorse necessarie a questi giovani imprenditori.

D. – Finora quali risultati si sono ottenuti?

R. – Finora abbiamo 200 giovani imprenditori africani. Tutti hanno in mente non solo come farlo nella loro comunità, ma anche come farlo crescere. Questa penso sia la sfida più grande per noi. Sappiamo che nei prossimi anni, 200 milioni di giovani africani entreranno nel mondo del lavoro, dovranno cercare un lavoro, e se non facciamo qualcosa questa potrebbe essere un’emergenza, una crisi. I governi, infatti, non possono creare queste opportunità da soli.

D. – Quali sono invece i risultati che intendete conseguire?

R. – L’Africa è il continente più giovane del mondo: il 60 per cento della popolazione è al di sotto dei 25 anni. Quindi, questa generazione di giovani africani ha l’opportunità molto reale di sprigionare il potenziale dell’Africa. Per avere successo in questa impresa, devono, però, avere le risorse per tutto il percorso. Mi auguro di poter creare un ecosistema imprenditoriale, che possa far sì che questa generazione di giovani africani sfrutti questa grande opportunità che abbiamo davanti.








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