2014-06-28 08:02:00

Iraq: cristiani in fuga. Appello dell'arcivescovo di Mosul


L’Iraq sempre più nel caos. I miliziani islamici dell'Isil continuano ad avanzare verso Baghdad. Morte e distruzione a Tikrit, già in mano agli estremisti sunniti. Droni armati, gli aerei senza pilota statunitensi, hanno sorvolato la capitale irachena, mentre migliaia di cristiani sono in fuga. Drammatico l’appello dell’arcivescovo siro-cattolico di Mosul. Il servizio di Giancarlo La Vella:

“Davanti al dramma del nostro popolo, mi rivolgo ai leader politici di tutto il mondo: occorre intervenire subito per porre un argine al precipitare della situazione, operando non solo sul piano umanitario, ma anche su quello politico e diplomatico”. E’ l’accorato appello di mons. Moshe. Più del 90 per cento degli oltre 40 mila abitanti di Mosul, quasi tutti cristiani, sono fuggiti negli ultimi due giorni davanti all'offensiva degli insorti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Migliaia le famiglie arrivate nel Kurdistan iracheno in cerca di rifugio, acqua e cibo. Mentre sul terreno è sempre alto il livello di violenza, si muove la diplomazia internazionale, con il segretario di Stato americano, Kerry, in missione in Arabia Saudita, e in attesa di quanto potrà fare l’Onu, al quale ha inviato un forte appello il ministro degli Esteri iracheno, Zebari  per ottenere un urgente sostegno. Intanto dal Kurdistan iracheno, ormai quasi uno Stato nello Stato, il presidente Barzani, tuona: “La città di Kirkuk resterà curda nonostante l’avanzata dei miliziani sunniti.








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