2014-06-28 09:29:00

Commento al Vangelo della domenica dei SS. Pietro e Paolo


Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù dice a Pietro:

«Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del Regno dei Cieli».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:

“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, risponde con entusiasmo Pietro al Signore che chiede: “Voi, chi dite che io sia?”. E su questa fede, che il Padre ha donato all’apostolo, il Signore fonda la sua Chiesa. E gli dà un nome nuovo. “Il nome del primo dei discepoli è Šim´ôn, in ebraico ‘Docile (all’ascolto)’ della Parola. Ma il Signore gli muta il nome, come ‘presa di possesso’ definitivo, nell’aramaico Kêfâ’ [Pietro], la rupe salda nella fede, sopra la quale il Signore può costruire la ‘sua Chiesa’” (Federici). Alla professione di fede di Pietro, la Chiesa – per un disegno stesso di Dio – ha unito da sempre la confessione di Paolo, come canta il prefazio della Messa di oggi: “Tu hai voluto unire in gioiosa fraternità i due santi apostoli: Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la prima comunità con i giusti di Israele, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti”. Pieni di gratitudine a Dio per il dono di questi due apostoli, “dai quali abbiamo ricevuto il primo annunzio della fede” (Colletta), rinnoviamo oggi con tutta la Chiesa, con gli apostoli Pietro e Paolo, la nostra professione di fede e il nostro amore a Pietro, al Papa, e fatti nuovi nella Chiesa, per il perdono dei peccati, il Signore ci renda pietre vive per fondare in tutte le nazioni la sua Chiesa, perché tutti i popoli abbiano un “luogo” dove i loro peccati siano perdonati: “tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.








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