2014-06-26 14:44:00

"Il fascino dell'immagine". In mostra a Pescara la donazione Paglione


56 capolavori di grandi maestri del Novecento dalla collezione del mecenate Alfredo Paglione donati al Museo d’arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara. Le opere costituiscono ora il nucleo della mostra permanente “Il fascino dell’immagine. Tradizione e modernità”. Si tratta della decima donazione di Paglione alla terra d’Abruzzo per un totale di millecinquecento opere. Lo spiega al microfono di Paolo Ondarza il curatore della mostra Giovanni Gazzaneo, coordinatore del mensile “I luoghi dell’Infinito”:

R. – E’ l’ultima donazione che Alfredo Paglione, che è probabilmente il più grande mecenate d’arte contemporanea, per quanto riguarda la sua regione d’origine, l’Abruzzo, ha fatto appunto alla città di Pescara. Sono 56 opere, la gran parte dipinti di grande formato di tre grandi artisti: due italiani – Bonichi e Carmassi – e un artista spagnolo - Orellana. La donazione è stata fatta al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara ed è appunto l’ultima tappa di una serie di donazioni, che hanno portato all’Abruzzo circa duemila opere di grandi artisti, tra cui De Chirico, Aligi Sassu, Manzù, Messina, De Stefano, Ortega.

D. – Tradizione e modernità, due ambiti all’interno dei quali si muovono le opere che sono esposte...

R. – Sì, perché non ci può essere modernità se si rinnega la tradizione. Le avanguardie nel ‘900 hanno sicuramente portato avanti nuovi linguaggi e nuovi canoni espressivi; i nipoti e i pronipoti delle avanguardie, però,  hanno pensato che si potesse portare avanti un discorso di arte contemporanea, facendo terra bruciata di tutto quello che era la storia dell’arte, la grande tradizione figurativa. Alfredo Paglione invece crede che non ci sia modernità, non ci sia contemporaneità se non ci si fa carico di tutta la storia che viene prima. Ecco, i suoi artisti si caratterizzano proprio per questa loro capacità di coniugare un linguaggio moderno alla grande tradizione del passato.

D. – Facevi riferimento alle tante donazioni che, non solo in Abruzzo, Alfredo Paglione ha lasciato...

R. – Sì, Alfredo Paglione ha iniziato questa sua attività di mecenate molti e molti anni fa - risale alla nascita della collezione di arte moderna dei Musei Vaticani – e sollecitò due grandissimi artisti - Aligi Sassu, appunto, e Ortega – a fare donazioni importanti per quanto riguarda la collezione voluta da Paolo VI.








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