2014-06-21 15:52:00

Roma. La Caritas inaugura casa famiglia per malati di Aids


“Oggi a Villa Glori una lezione di umanità e di carità”: lo ha affermato il cardinale vicario, Agostino Vallini, all’inaugurazione di una casa famiglia della Caritas per i malati di Aids. Il nuovo padiglione è il terzo del complesso strutturale che sorge all’interno del Parco di Villa Glori, luogo in cui la Caritas è presente per questo servizio dal 1988, quando l’epidemia era agli inizi. In questi 26 anni c’è stato un continuo evolversi dell’assistenza ai malati, che ora prevede una vera e propria inclusione sociale. Vari rappresentanti delle istituzioni e della diocesi di Roma hanno partecipato all’evento. Il servizio di Maura Pellegrini Rhao:

La storia di questo complesso strutturale è lunga e densa: nasce da un’intuizione di don Luigi Di Liegro che, nel 1988, apre una Casa Famiglia nel quartiere borghese dei Parioli per accogliere i malati senza dimora, i più poveri tra i poveri, in un momento in cui dell’Aids si sapeva poco o niente. Per questo, la Caritas di allora dovette lottare con tenacia e determinazione contro la diffidenza e la paura della popolazione del territorio. Oggi, la realtà è ben diversa. Pubblico e privato si muovono insieme in una sinergia che ha reso possibile questa nuova inaugurazione e la presentazione del progetto “Casa del sollievo” per i malati di Alzheimer. Il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha presenziato l’inaugurazione, ringrazia le istituzioni e ricorda quanto questo sia un proseguimento e uno sviluppo dell’idea di don Luigi Di Liegro con particolare riferimento alle esigenze di oggi:

“Questa mattina, a Villa Glori, c’è proprio una lezione di umanità e di carità. Questo è un cammino evangelico e come tale dobbiamo portarlo avanti, semmai oggi, con maggiore convinzione, con maggiore impulso. Noi diciamo che per tanti aspetti siamo il braccio operativo e il cuore, ma la presenza delle istituzioni non manca, naturalmente secondo le loro possibilità, in un momento così difficile”.

 “Accoglienza e solidarietà: di questo abbiamo bisogno nella nostra città”: è ciò in cui crede Rita Cutini, assessore al Sostegno sociale e sussidiarietà di Roma Capitale:

“Questo tipo di impegno e di lavoro rende migliore la nostra città. In questo senso, le istituzioni devono esserci, anche dando organicità, sistematicità. Mons. Di Liegro cercò, si sforzò, lottò perché la città fosse più accogliente. Questo è un luogo che non è stato un luogo chiuso, ma si è aperto alla città: aperto al quartiere, aperto ad un contesto urbano… Anche questo è un grande valore che ha”.

“Non è concepibile che qualcuno sia scomodo per una comunità”. Rita Visini, assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, parla delle responsabilità della politica:

“La politica, in questo caso, ha una grandissima responsabilità che è quella di fare in modo che nessuno resti escluso, resti indietro. Luoghi come questo sono luoghi dentro le comunità, che sono integrati dentro una comunità. Allora, ben venga l’interazione tra pubblico, privato, il volontariato, il Terzo settore, per fare in modo che tutti siano inclusi”.

Infine, è significativa la piccola testimonianza di Ciro, ospite storico di una delle Case Famiglia:

“Qui siamo privilegiati, perché siamo curati benissimo. Qui mi hanno ridato una chance che avevo perso”.








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