2014-06-17 08:08:00

Terra Santa: mons. Twal ordina 4 sacerdoti a Nazareth


Passa ancora per Nazareth, dove Gesù è cresciuto alla scuola di Maria e Giuseppe, la missione che si estende fino ai confini della terra. Così è avvenuto sabato pomeriggio per quattro diaconi formatisi nel seminario Redemptoris Mater della Galilea, che sono stati ordinati presbiteri nella Basilica dell’Annunciazione.

La celebrazione è stata presieduta dal patriarca di Gerusalemme dei latini Fouad Twal. Hanno concelebrato l’ausiliare e vicario patriarcale per Israele, residente a Nazareth, Giacinto-Boulos Marcuzzo, e Elias Chacour, arcivescovo emerito greco- cattolico della Galilea. I quattro futuri sacerdoti diocesani, che hanno ricevuto la loro vocazione nel Cammino neocatecumenale, saranno incardinati nel patriarcato latino di Gerusalemme e nel contempo missionari, pronti a essere inviati in qualunque parte del mondo, in particolare nel Medio Oriente, a servizio della nuova evangelizzazione.

Già nella strada che li ha condotti a questa tappa decisiva è possibile rintracciare i segni della missione. Davide Meli, 30 anni, primo di undici figli, architetto, fin da piccolo ha vissuto negli Stati Uniti, perché la sua famiglia era lì in missione. In questo ultimo anno di formazione ha servito la parrocchia di Al Huson in Giordania. Il ventinovenne Paolo Alfieri (viene da Nettuno), laureato in lettere classiche, ha esercitato invece la sua diaconia nella parrocchia di Shefa’mr, in Galilea. Coetanei sono i due ordinandi provenienti dall’America Latina: Juan David Aragón Bueno, colombiano, e Leandro Setuval, brasiliano. Hanno esercitato il loro diaconato rispettivamente nella parrocchia di Smakie in Giordania e di Bir Zeit in Palestina. Un ultimo importante momento di formazione è stato il viaggio di papa Francesco in Terra Santa.

I neo-sacerdoti non dimenticheranno certo che a meno di venti giorni dalla loro ordinazione hanno avuto l’onore di servire come diaconi nelle liturgie presiedute dal Papa ad Amman e a Betlemme. La liturgia di sabato scorso è stata  una grande festa non solo per la Galilea. Vi hanno partecipato, oltre ai 35 seminaristi del Redemptoris Mater e ai familiari e alle comunità dei candidati, molti sacerdoti, religiosi e religiose della Terra Santa, formatori e seminaristi del Seminario patriarcale di Bet-Jala, in Palestina, i fratelli e le sorelle in missione della Domus Galilaeae e circa 500 neocatecumeni provenienti dalle comunità della Galilea, della Palestina, della Giordania e di Gerusalemme.

Gli ultimi trenta giorni, benedetti dalla visita del Papa in Terra Santa, sono stati un tempo straordinario per il Redemptoris Mater, che si caratterizza per la sua inter-ritualità. Il 18 maggio, infatti, in una liturgia presieduta da mons. Joseph Jules Zerey, vescovo greco-cattolico di Gerusalemme, e alla presenza di mons. Moussa El-Hage, arcivescovo maronita di Haifa e della Terra Santa, è stato conferito a due greco-cattolici, provenienti dalla Galilea, Shadi Jozen di Me’lia e Rami Dakwar di Fassuta, il lettorato, ed un giovane maronita, Rodi Noura, è stato ordinato cantore e lettore. (A cura di Pierluigi Fornari)








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