2014-06-17 19:56:00

Iraq: jihadisti alle porte di Baghdad e a confine con Siria, che li bombarda


Iraq: morte e distruzione sulla scia dell’offensiva condotta dai miliziani sunniti. Ieri la notizia dell’uccisione di 1700 soldati iracheni, oggi l’allarme dell’Unesco: sarebbero oltre 4mila i siti storici e archeologi rasi al suolo dagli insorti, giunti quasi alle porte di Baghdad e al confine con la Siria. Il servizio di Roberta Gisotti

 

Prosegue l’avanzata dei ribelli jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, arrivati ad una sessantina di chilometri da Baghdad,, e che dopo aver conquistato la regione di Ninive e occupato Mosul, si sono impadroniti di gran parte della regione di Tallafar, e preso il controllo del valico di al Qaim al confine con la Siria, che avrebbe risposto bombardandone due convogli con aerei da guerra. Questa offensiva è “una minaccia esistenziale” per il Paese e “un grave pericolo per l’intera regione mediorientale”, ha ammonito l’inviato speciale dell’Onu Nicolay Mladenov.  Dall’Unesco un appello a rispettare il patrimonio storico-artistico dell’Iraq: sarebbero - secondo il ministero del Turismo di Baghdad - 4370 i siti già distrutti dagli estremisti sunniti a Mosul, Diyala, Kirkuk, Anbar e Salahuddin. E, 5 mila iraniani si sono detti pronti a difendere i luoghi sacri sciiti in Iraq se arriverà l’ordine dello Ayatollah Ali Khamenei, ma Teheran prende tempo ed ha smentito di avere inviato soldati in Iraq. Mentre gli Usa si sono limitati a dispiegare 275 militari a difesa della loro ambasciata a Baghdad. Riguardo agli eccidi di 1700 soldati iracheni rivendicata ieri dai miliziani sunniti, il segretario generale dell’Onu Ban Ki moon ha chiesto di portare quanto prima questi criminali di guerra davanti alla giustizia ed ha invitato il premier iracheno al Maliki ad avviare un dialogo per fermare le violenze settarie, con un forte sostegno dei Paesi della regione e della comunità internazionale. Sostegno che finora non c’è stato.








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