2014-06-17 17:12:00

Biagio Biagetti e l'arte sacra nel Novecento


Era portato per il disegno. I suoi primi bozzetti fatti nel retro delle ricevute dei conti di suo padre, che gestiva una locanda nelle Marche. Un giorno passò di lì un pittore e quell'incontro aprì una carriera artistica di grande valore, a torto poi caduta nell'oblio della storia dell'arte. La figura di Biagio Biagetti - pittore, direttore dei Musei Vaticani, fondatore dello Studio Vaticano del mosaico e del Laboratorio Vaticano del Restauro nella prima metà del secolo scorso - è riportato alla luce in "Verità e bellezza. La via pulchritudinis in Biagio Biagetti, del giornalista ed esperto d'arte Paolo Ondarza.

"Biagetti si è meso a servizio dell'opera d'arte, ha inteso il proprio mestiere come uno strumento di apostolato", spiega Ondarza. Esperto conoscitore delle tecniche artistiche e di conservazione, convinto e impegnato cattolico, non semplicemente un pittore, ma sempre pittore religioso, anche quando non si dedicò a tematiche sacre. Non si conformò ai nostalgici revival ottocenteschi, ma guardando alle conquiste della pittura contemporanea elaborò un linguaggio nuovo in linea con la tradizione. 








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