2014-06-16 15:06:00

Oggi su "L'Osservatore Romano"


In prima pagina, in apertura, "Fronte comune contro le schiavitù"; all’arcivescovo di Canterbury  Justin Welby, ricevuto nella biblioteca del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ha indicato il traguardo della piena unità; e ai partecipanti al convegno su etica e finanza, tema «Investimento a impatto per i poveri», promosso a Roma dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in collaborazione con il Catholic relief services della Conferenza episcopale statunitense e il Mendoza college of business dell’University of Notre Dame, ha ribadito l’impossibilità di continuare a tollerare che la finanza governi le sorti dei popoli.

Sotto, sempre in prima pagina, "Ferocia jihadista in Iraq; i miliziani sunniti dell’Isis rivendicano l’esecuzione di massa di millesettecento soldati"; di spalla, "Nessun accordo sul gas tra Mosca e Kiev". Nella pagina della cultura, "Caro Longhi. Caro Morandi" di Sandra Isetta, dedicato alla mostra "Giorgio Morandi Roberto Longhi. Opere Lettere Scritti, visitabile fino al 22 giugno presso la Fondazione Longhi sulle colline che circondano Firenze.

Intorno al percorso espositivo è stata ricostruita la memoria di una pagina fondamentale della storia dell’arte contemporanea, narrata dalle voci in dialogo del critico e del pittore.

Sempre a pagina quattro, la testimonianza dell’ultimo laureato (nel luglio del 1964) di Roberto Longhi, il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci.

"Ai seminari di attribuzione - racconta Paolucci - dava a noi, suoi allievi, le carte di un gioco crudele e affascinante. Erano foto in bianco e nero, dettagli di opere d’arte; noi dovevamo indovinare l’opera e l’autore o almeno inquadrare l’epoca e lo stile. Erano sconfitte brucianti e, qualche rara volta, successi che scaldavano il cuore”.

A pagina 7, ampio spazio è stato dedicato alla visita alla Comunità di Sant’Egidio di domenica 15 giugno. Papa Francesco ha parlato di preghiera, poveri e pace. E ha detto che bisogna aiutare l’Europa a ringiovanire; è questa la rivoluzione più importante.








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