2014-06-12 14:37:00

Terzo Settore. Il ministro Poletti: stabilizzare il 5 per mille


Il governo italiano vuole procedere in modo spedito per la riforma del Terzo Settore. Dunque in questi giorni continuerà la consultazione con le associazioni, ma il 27 giugno comunque sarà presentata la legge delega. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che oggi ha partecipato a un convegno del Forum del Terzo Settore. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Razionalizzare le risorse e fare del volontariato una gamba del welfare. Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, serve costruire una situazione in cui il Terzo Settore sia una componente strutturale dell'idea di società e di economia. E questo percorso passerà attraverso la legge delega. C’è poi la questione del 5 per mille. Ogni anno il fondo composto da quella quota delle tasse che i cittadini vogliono destinare a associazioni e organismi del volontariato deve essere rifinanziato. Un meccanismo che non va secondo il ministro Giuliano Poletti:

“Il fatto di non stabilizzarlo ne impedisce una sostanziale progettazione e programmazione, che è uno dei vizi di tutte le normative del nostro Paese, che vengono fatte per sei mesi, per 12 mesi, poi interrotte, poi rifatte … Un assetto sociale di funzionamento non può essere costruito se la norma a cui ti riferisci viene sistematicamente resa incerta”.

In attesa della delega, il governo sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di un voucher per colf e badanti. Ma il Forum del Terzo Settore chiede una riforma ampia. Dunque: rivedere Codice Civile, aggiornare la legge quadro sul volontariato, istituire un'Authority, parlare di riforma dell'impresa sociale, e istituire il servizio civile universale. Pietro Barbieri portavoce del Forum nazionale Terzo Settore

“La libertà associativa è esattamente il passaggio in equivoco che dev’essere praticato; dopo di ché ci servono i controlli, sono necessarie le verifiche, dove finiscono i soldi … Tutto vero. Però, prima di tutto bisogna garantire, continuare a garantire la libertà associativa, e incentivarla, per i cittadini”.








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