2014-06-12 11:58:00

Cardinale di San Paolo: Mondiali delle attese frustrate


“Le attese erano enormi. Ci avevano detto che il Mondiale avrebbe lasciato un’eredità che sarebbe rimasta. E’ vero, gli stadi sono stati costruiti, come anche alcune infrastrutture. Ma si vede poco. E poco è stato investito nelle politiche sociali. La gente non andrà tutti i giorni allo stadio. Tutti i giorni andrà invece a scuola, dovrà viaggiare, chiedere assistenza negli ospedali”. A parlare con l'agenzia Misna è il card. Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, la città brasiliana dove questa sera cominceranno i Mondiali di calcio.

“Sicuramente anche a torneo iniziato – sottolinea il card. Scherer – ci saranno manifestazioni di protesta. Esiste un’insoddisfazione per le tante attese frustrate. Il governo doveva e deve dare delle risposte. Come vescovi siamo preoccupati. Abbiamo chiesto al governo di rispettare il diritto di manifestare”.

Lo sguardo dell’arcivescovo di San Paolo non è rivolto solo alla sua diocesi ma al Brasile e oltre. “Durante i Mondiali – sottolinea – la Chiesa si impegnerà ad accogliere chi viene da lontano. Accoglieremo i tifosi nelle nostre chiese e nelle nostre comunità. Vorremmo dare quel gusto dell’accoglienza tipico della nostra cultura”.

Il card. Scherer sottolinea l’importanza dell’impegno, in particolare dei religiosi, contro la tratta delle persone e lo sfruttamento sessuale. “In tutte e dodici le città che ospiteranno il torneo – dice l’arcivescovo di San Paolo – sono stati allestiti luoghi dove si vigilerà su questi fenomeni, denunciando ma anche dando accoglienza a chi ne ha bisogno”.

“I Mondiali – conclude il card. Scherer – sono un grande momento per promuovere la pace. Per questo come Chiesa ci impegneremo ancora di più contro qualsiasi forma di discriminazione razziale. Saremo attenti alla promozione della persone. Viviamo questo momento non solo come festa ma anche come occasione d’impegno”. (R.P.)








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