2014-06-11 16:11:00

Voucher universale, una proposta di legge in Parlamento


In Italia cresce in maniera esponenziale la domanda di servizi alla persona, dall’assistenza familiare alla vita domestica. Con l’obiettivo di introdurre un “buono universale per i servizi”, è stata presentata questa mattina, alla Camera dei Deputati, una proposta di legge, depositata da oltre 40 parlamentari appartenenti a schieramenti diversi. Frutto di oltre un anno di lavoro portato avanti dall’istituto Luigi Sturzo e sulla base di ricerche del Censis, la legge apporterebbe positivi effetti sull’aumento del Pil. Il servizio di Elvira Ragosta:

Secondo il Censis sono 2 milioni e 300 mila le famiglie che oggi pagano circa 700 euro al mese per il lavoro domestico. Si tratta spesso di lavoro nero che coinvolge bandanti e collaboratori familiari. La proposta di legge presentata oggi alla Camera mira a istituire un buono universale, acquistabile dalle famiglie o erogato ai dipendenti, anche da quelle piccole imprese che non possono fornire al loro interno servizi quali l’asilo aziendale o il trasporto. Il sistema, simile a quello già in uso in Francia, apporterebbe un vantaggio anche alla Pubblica Amministrazione, razionalizzando i servizi già forniti dagli enti pubblici. Il senatore Edoardo Patriarca, tra i firmatari della proposta:

“E’ un servizio che fa emergere tutto questo mondo della cura, che oggi in Italia è un mondo grigio, sommerso, a volte anche di lavoro non dichiarato perché le famiglie – giustamente – si arrangiano come meglio possono. Noi abbiamo calcolato, come da modello francese, che questa modalità del voucher farà sì che la famiglia stessa, nella difficoltà, sosterrà il mercato del lavoro perché attiverà nuove funzioni, nuove assistenze familiari nel segno della trasparenza e della professionalità. Quindi, credo che sarà una grande avventura proprio di aiuto e di sostegno alla famiglia, che speriamo venga presto approvata anche dal Parlamento”.

Il voucher universale, oltre all’emersione del lavoro irregolare, garantirebbe anche 600 mila nuovi posti di lavoro. Il direttore del Censis, Giuseppe Roma:

“Stiamo parlando, nell’arco dei prossimi cinque anni, di almeno 400 mila nuovi posti di lavoro e altrettanto di emersione del lavoro nero. Ma queste sono stime prudenziali: noi sappiamo che in tutto il mondo, nei servizi alla persona c’è una parte dell’economia del futuro, e quindi probabilmente i posti di lavoro potranno essere anche di più”.








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