2014-06-11 12:26:00

Quebec: adottata legge sul fine-vita. Delusione dei vescovi


“Profonda delusione e viva preoccupazione”: sono i sentimenti espressi da Pierre-André Fournier, presidente dell’Assemblea dei vescovi cattolici del Québec. Il presule commenta così, in una nota, l’adozione della legge 52, denominata “Sostegno alla morte” che permette di praticare un’iniezione letale su un adulto “in fin di vita” e provato da “sofferenze insopportabili”. 

“La ripartizione dei voti dell’Assemblea nazionale – afferma il presule – ovvero 94 a favore e 22 contrari, riflette l’assenza del consenso della società su tale argomento”, perché “sono numerosi i cittadini che non possono accettare il fatto di considerare un diritto la possibilità di richiedere un’iniezione letale”. Quindi, mons. Fournier sottolinea di “comprendere l’angoscia e la pena di tutti coloro che hanno sentito un loro caro invocare la morte durante una difficile agonia”, ma ricorda che “la vera risposta della società e della medicina a questa situazione sono le cure palliative”, in quanto esse rappresentano “il modo migliore per alleviare la sofferenza di una persona in fin di vita e per aiutarla a vivere questa ultima fase con umanità e dignità”.

Il presidente dei vescovi del Québec esprime, per questo, “solidarietà e sostegno a tutti coloro che operano nell’ambito delle cure palliative”, auspicando che tali medicamenti “vengano offerti quanto prima in tutte le regioni del Québec”. Al personale medico che si dovesse trovare di fronte a richieste di eutanasia, mons. Fournier augura “forza e coraggio per appellarsi, in tali momenti, al diritto all’obiezione di coscienza”. Infine, il presule ricorda “la profonda convinzione, personale e della Chiesa, che la vita umana debba essere protetta e rispettata fino alla fine naturale” e che “l’eutanasia, anche se legalizzata, è totalmente contraria alla dignità della vita e della persona”. (A cura di Isabella Piro)








All the contents on this site are copyrighted ©.