2014-06-11 07:50:00

Iraq: è emergenza per offensiva qaedista. Chiesa mobilitata


In Iraq  è in corso una massiccia offensiva delle milizie qaediste dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Presa Mosul, bombardata dagli F-16 del governo. Già decine di migliaia i civili in fuga, nella cui assistenza è impegnata anche la Chiesa. In mano agli jihadisti anche, Kirkuk e Salaheddin, poco a nord di Baghdad. Il premier Al Maliki ha chiesto al Parlamento di dichiarare lo stato di emergenza, e ha aggiunto: siamo pronti ad armare chiunque decida di combattere il terrorismo. Davide Maggiore

Un collasso totale delle forze di sicurezza”: così un ufficiale iracheno a Mosul ha descritto la situazione nella seconda città del Paese, ormai sotto il controllo dei miliziani sunniti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante e obiettivo di bombardamenti aerei. Migliaia i civili in fuga dalla città: nella piana di Ninive, anche i cattolici locali, ha spiegato il vescovo caldeo mons. Emil Shamoun Nona, hanno “lavorato tutta la notte per preparare l’accoglienza degli sfollati”. E mentre la presa degli jihadisti si è estesa a Kirkuk, 145 chilometri a sudest, e a parti della provincia di Salaheddin, il Parlamento deciderà domani sulla proclamazione dello stato d’emergenza, che darebbe poteri speciali al premier, lo sciita Nouri al Maliki. “Seriamente preoccupato” per gli eventi di Mosul, città strategica sulla via della Siria, si è detto Ban Ki-moon. Il segretario generale dell’Onu ha lanciato un appello all’ “unità nazionale” in Iraq. Lo stesso invito è arrivato dagli Stati Uniti, che hanno definito i qaedisti “una minaccia per l’intera regione”, promettendo una risposta “forte” all’emergenza, e assistenza militare alle autorità locali.

 

 








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