2014-06-09 16:52:00

Ballottaggi. Al Pd 19 comuni capoluogo. Livorno al M5S


Giornata di riflessione nel Pd dopo i ballottaggi di ieri in 139 comuni, che hanno visto la vittoria del partito in 19 capoluogo, ma anche la perdita in alcune storiche roccaforti. Pesa soprattutto la perdita di Livorno che va al Movimento Cinque Stelle. Al centrodestra vanno 5 Comuni capoluogo. Bassa l’affluenza alle urne. Il servizio di Giampiero Guadagni

Nei 148 comuni al voto per i ballottaggi circa un terzo se lo è aggiudicato il centrodestra, due terzi il centrosinistra. Ma dopo la volata di due settimane fa, il Pd frena e il premier Renzi dal Vietnam parla di “fine delle posizioni di rendita elettorale”. Dunque, il centrosinistra perde quattro storiche roccaforti: Livorno, Padova, Perugia e Potenza. Al tempo stesso però strappa importanti città al centrodestra: Bergamo, Biella, Cremona, Verbania, Pescara, Vercelli e Pavia. Ma il risultato più eclatante e discusso è quello di Livorno, la città che ha tenuto a battesimo il Partito comunista e che dal dopoguerra era sempre stato guidato dalla sinistra. La poltrona di sindaco va a Filippo Nogarin, candidato per il Movimento 5 Stelle.

Una sconfitta, quella di Livorno, che nel Pd viene paragonata a quella di Bologna nel 1999. Tra le città non capoluogo, va segnalato il risultato di Casal di Principe, comune del Casertano sciolto per infiltrazioni camorristiche, dove si è tornati a votare dopo due anni di commissariamento. La vittoria è andata con il 68% a Franco Natale, candidato anticamorra sostenuto dalle liste civiche Ricostruiamo e Casale Rinasce. Tra i primi provvedimenti annunciati la cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano, autore di Gomorra.
 

L'affermazione in alcune città, come Livorno, del Movimento Cinque Stelle ha rilanciato il dibattito all'interno del Pd. Alessandro Guarasci ha sentito il direttore della rivista Aggiornamenti Sociali, P. Giacomo Costa:

 

R. – L’aspetto locale e i candidati concreti, a livello locale, fanno sicuramente la differenza. Io però starei anche attento a parlare di “mini sconfitte” del Pd, proprio perché si tratta di elezioni locali e bisogna stare attenti a non fare un passaggio troppo rapido con la situazione nazionale. Certo, all’interno del Pd, adesso, si è accesa questa disputa, tra le diverse correnti, sul prima e il dopo, i vecchi e i nuovi. Sicuramente quello che avrà un impatto, a livello nazionale, sarà questo ulteriore momento, in cui Renzi dovrà cercare di portare avanti l’unità del partito.

D. – Possiamo dire che queste elezioni daranno uno slancio invece al Movimento 5 Stelle anche a livello nazionale?

R. – E’ certo che dopo una sconfitta così bruciante alle europee, avere almeno qualche sindaco, dà un altro tipo di respiro. Penso, però, che a livello locale i Cinque Stelle abbiano più da dire e possano avere veramente delle persone radicate nel territorio che riescono, impegnandosi, ad affrontare le problematiche locali. Tutto sommato, è quanto abbiamo visto anche a Parma. La grossa tensione è tra la gestione da parte di Grillo e Casaleggio e poi il rapporto concreto con la base, con il Movimento. Da qui a pensare ad un rilancio del Movimento 5 Stelle la strada è abbastanza lunga.








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