2014-06-07 13:46:00

Brasile: nuove proteste alla vigilia dei Mondiali di calcio


Code di 251 km a San Paolo a causa dello sciopero dei lavoratori della metro e nuove proteste. Il Brasile si presenta così ai Mondiali di calcio che prenderanno il via il prossimo giovedì. Accese le polemiche per i ritardi nella consegna degli impianti sportivi, pesanti le accuse per il grande esborso di soldi. Benedetta Capelli ha raccolto la testimonianza di padre Alfides Costa, provinciale comboniano, raggiunto telefonicamente a San Paolo:

R. – In questi giorni ci sono state delle manifestazioni contro l’organizzazione dei  prossimi Mondiali, perché c’è tutta una situazione di insoddisfazione della gente: mancano i servizi sociali, mancano tante cose… E credo che sia mancata da parte del governo la volontà di fare un po’ di più in questo senso, perché approfittando di questa occasione, il governo avrebbe dovuto agire su diversi fronti: dalla sicurezza, al lavoro fino all’educazione. Invece il governo ha speso troppi soldi per costruire gli stadi e la gente non è contenta… Queste manifestazioni sono cominciate già dallo scorso anno! La gente vuole partecipare al Mondiale, ma c’è anche questa insoddisfazione per tutta la situazione sociale.

D. – Poi c’è anche questo imponente sciopero della metropolitana che ha causato tantissime code…

R. – Era una protesta che i sindacati avevano cominciato già da tempo per avere uno stipendio adeguato al lavoro che loro svolgono. Ormai approfittano un poco di tutta questa situazione per esigere i loro diritti. E questo crea tutta questa situazione.

D. – Il governo ha promesso di tenere sotto controllo le manifestazioni; Amnesty International, qualche giorno fa, invece ha denunciato la possibilità che la Polizia ricorra alla violenza. C’è questa paura?

R. – C’è molta paura! E’ vero… Il governo dice che qui è tutto sotto controllo, però quando ci sono le manifestazioni, alcune volte, la Polizia è violenta…. Sì, è vero!

D. – Quali sono i problemi del Brasile, dal punto di vista sociale?

R. – Prima di tutto la sicurezza! C’è poi il problema dell’educazione; il problema abitativo, la gente non ha un’abitazione e poi c’è anche il problema della mancanza dei mezzi di trasporto…

D. – E’ vero che in questo periodo a causa del Mondiale, ad esempio, gli affitti sono aumentati, è aumentato il prezzo delle case? C’è speculazione?

R. – Sì, molta! Molta, molta, molta! Sì, tutto è andato alle stelle! I prezzi sono saliti! Il prezzo del cibo è rimasto uguale, ma il prezzo di tutte le altre cose è salito: l’affitto, i viaggi… Sì, hanno approfittato di questo!

D. – Cosa auspica per questi Mondiali di calcio?

R. – E’ un momento per creare un po’ di fraternità, di pace e questo perché lo spettacolo del Mondiale è bello! L’occasione dovrebbe aiutare a creare questa situazione… Credo però che non si sia lavorato molto su questo versante: alcune volte ho l’impressione che il Mondiale sia stato imposto dalla Fifa. E invece potrebbe essere un’occasione per vivere la bellezza del Mondiale, perché questo fa parte anche della vita, della cultura stessa del brasiliano: tutti noi comboniani vorremmo che questo Mondiale fosse una festa di allegria, di partecipazione. E dove noi lavoriamo, lavoriamo proprio per creare queste condizioni, per far sì che la vita sia bella, che sia una vita di giustizia, di pace, di fraternità. Che i Mondiali siano l’occasione per dimostrare anche un po’ questo.

 








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