2014-06-05 08:19:00

G7. Minacce di nuove sanzioni alla Russia


Guerra di numeri, oltre ai combattimenti veri nell'est dell'Ucraina tra l'esercito ucraino e i separatisti filorussi. Secondo il portavoce dell'operazione militare di Kiev, le forze di Kiev avrebbero ucciso 300 miliziani filorussi ed altri 500 sarebbero rimasti feriti. Mentre il premier dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk ammette solo la morte di nove ribelli e il ferimento di altri 15 vicino a Sloviansk, annunciando invece l'abbattimento di un aereo e di un elicottero. E l’Ucraina è stata al centro della cena, ieri sera, di apertura del G7 a Bruxelles: preoccupazione per le violenze nel nord est dell’Ucraina ma anche la minaccia di nuove sanzioni alla Russia. Sul primo Vertice senza Mosca dopo 16 anni di G8. Da Bruxelles, Giovanni Del Re:

La Russia «deve fare una scelta». E’ il monito del presidente americano Barack Obama che ben riassume il senso di questo vertice del G7 a Bruxelles che si chiude oggi. L’Ucraina è stato il centro della cena dei sette grandi che hanno trovato una sostanziale unità. Nel comunicato finale si definiscono «inaccettabili» le intrusioni della Russia in Ucraina, illegale l’annessione della Crimea, e si chiede «esplicitamente alla Federazione Russa - si legge - di rispettare i risultati delle elezioni presidenziale, a ritirare completamente le truppe dalla frontiera ucraina, di fermare il flusso di armi e militanti oltre la frontiera ed esercitare la propria influenza sui separatisti affinché depongano le armi e rinuncino alla violenza». Sul piatto resta chiaramente la minaccia della fase tre delle sanzioni, quelle economiche, «se la situazione - recita ancora la dichiarazione - lo richiederà». Preoccupa, in effetti, il perdurare del confltto nel sud-est dell’Ucraina. A Kiev viene invece ribadito pieno sostegno pur con la richiesta di un dialogo inclusivo e di una riforma della costituzione. Con il presidente russo Vladimir Putin il dialogo comunque continua, l’occasione sarà la celebrazione, domani in Normandia, per lo sbarco del 6 giugno 1944. Sarà presente Putin, che parlerà con il presidente francese François Hollande, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier britannico David Cameron. Il presidente americano Obama ha invece rifiutato. La speranza è comunque di un avvicinamento.








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