2014-06-05 20:07:00

Dura reazione del premier Renzi sulla vicenda Mose di Venezia


Primi interrogatori, domani, degli arrestati nell'inchiesta della procura di Venezia sulla presunta corruzione negli appalti per il Mose, il sistema che dovrebbe difendere la città lagunare dall'acqua alta. Il sindaco Orsoni, agli arresti domiciliari, è stato sospeso dalla carica. La vicenda provoca la dura reazione del premier Renzi. Servizio di Giampiero Guadagni:

 

Alto tradimento. Così Renzi definisce la corruzione politica, il giorno dopo gli arresti a Venezia per le mazzette legate alla costruzione del Mose. Le carte dell’inchiesta dipingono un sistema illecito che per anni avrebbe visto imprenditori pagare una sorta di stipendio a politici e autorità incaricate di vigilare sulla correttezza dei lavori, per ottenere in cambio favori o per evitare controlli.

Il premer insiste sulla proposta di un Daspo per i politici come quello utilizzato per i tifosi. Perché, spiega, non è possibile che chi viene condannato per corruzione dopo 20 anni possa tornare ad occuparsi della cosa pubblica. Sulla cosiddetta “Tangentopoli veneta” è intervenuto anche Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, per il quale dalle indagini emerge un sistema ancora più inquietante di quello già grave venuto alla luce per l’Expo 2015 di Milano. Per Cantone il sistema degli appalti va ripensato, ma occorre soprattutto discontinuità politica e culturale. Intanto il sottosegretario alle Infrastrutture Del Basso assicura: il sistema Mose sarà ultimato nel 2016.

 








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