La Radio Vaticana in quanto membro dell’Hfcc (High Frequency Co-ordination Conference), l’organismo internazionale che si occupa delle trasmissioni internazionali in onde corte e che regola la gestione di tali frequenze fra i vari Paesi, aderisce ad un’iniziativa diretta a sottolineare l’importanza dell’uso delle trasmissioni in onde corte in caso di calamità naturali o di altre emergenze.
Infatti, in occasione del prossimo vertice che l’Hfcc terrà a Jakarta il 5 e 6
giugno prossimi, tutte le emittenti internazionali che aderiscono all’organizzazione,
metteranno in onda una trasmissione speciale dedicata a sensibilizzare l’opinione
pubblica e la comunità internazionale circa la necessità di dare vita ad una rete
radiofonica mondiale in onde corte, dotata di strumenti e servizi sempre pronti all’uso,
con l’obiettivo di fornire assistenza nelle situazioni di emergenza.
A tale scopo la Radio Vaticana trasmetterà verso i Paesi dell’Asia un programma di
30’, realizzato dalla Bbc, e che andrà in onda sulla frequenza 21840 kHz, dalle ore
05.00 alle 05.30 Utc. Il progetto è visibile nella sua interezza all’indirizzo: www.HFCC.org/humanitarian/
.
L’importanza dell’aspetto umanitario è fondamentale nei palinsesti delle grandi emittenti
internazionali. Basti pensare all’impegno profuso dalla Radio Vaticana per ricucire
i rapporti familiari tra i dispersi della Seconda Guerra Mondiale o, in tempi più
recenti, per fornire informazioni ai profughi provenienti dai Balcani durante la guerra
del Kosovo.
L’Hfcc, organismo non governativo internazionale che si occupa delle trasmissioni e della gestione delle onde corte già nel 2012, ha sottolineato l’importanza che questo tipo di trasmissione riveste in particolari condizioni di emergenza o di calamità naturale. Le onde corte risultano infatti particolarmente accessibili per la loro mancanza di costi e nell’era della digitalizzazione permetto la diffusione delle informazioni anche tra le popolazioni più svantaggiate e marginalizzate.
Il World Disasters Report 2013 della Croce Rossa Internazionale sottolinea che
solo il 6% della popolazione dei Paesi in via di sviluppo ha accesso ad Internet e
che dunque garantire l’accesso ad una tecnologia dell’informazione a basso costo rappresenta
ancora una sfida fondamentale che impegna l’intera comunità internazionale. (S.L.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |